Al Quartiere del Sole anziani “prigionieri” senza servizi: “Non ci resta che la tv”

4300 anime al Quartiere del Sole, molte con i capelli bianchi. Le promesse di un circolo o di una bocciofila sono rimaste tali. “L’alternativa alla noia? La tv”. Viaggio nel rione residenziale cagliaritano: tra pochi negozi e zero eventi sociali.


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Residenziale e, a parte poche eccezioni, popolato da benestanti. Il primo spaccato del quartiere del Sole arriva dalle quotazioni immobiliari: è tra i rioni più “in” della città, ma tra i più “out” per servizi e luoghi pubblici. Qualche negozio – compreso tra la via che porta il nome del rione, via Astrolabio e via Favonio – poi solo condomini, e qualche villetta. Zero spazi di aggregazione, poche piazze che possono definirsi tali: risultato, tanta solitudine. E nessun modo utile, tra i tanti anziani che ci vivono, per ammazzare il tempo. Così, dopo aver comprato due etti pane e qualche fettina di carne, dal pomeriggio in poi il quartiere del Sole diventa quasi spettrale. Tutti – o quasi – tappati in casa, la compagnia è quella irreale della televisione.
“Uno spazio per gli anziani è necessario, per due chiacchiere o una mano a carte. Se ne restano in casa a guardare la tv”, racconta Gianluca Meloni, nato 48 anni fa nel quartiere e proprietario di una macelleria. Diego Demelas, da tre lustri, è il tabaccaio del rione. “Parcheggi tolti all’improvviso, i clienti non trovano posto. C’è un po’ di delinquenza, gli anziani sono abbandonati”. L’unico edicolante sopravissuto al quartiere del Sole è Alberto Guglielmaci, 46 anni. “Un centro di aggregazione per gli anziani sarebbe un’ottima cosa, di pomeriggio il rione si spegne, e la sera c’è il deserto”. Da un anno e mezzo Giorgio Secci, 32 anni, è l’unico punto di riferimento per chi, trai 4300 abitanti, deve acquistare pane. “Pochi negozi, per acquistare un capo d’abbigliamento si deve andare fino in centro. Gli spazi verdi sono pochi, meglio di nulla. Il Comune potrebbe organizzare più eventi per rendere più animato tutto il rione, consentendo ai residenti di trascorrere qualche pomeriggio diverso dal solito”.


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