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Il liceo classico cagliaritano frequentato, ogni anno, da tantissimi studenti. Latino e greco materie principali e decisamente “toste”. “Non è una scuola per tutti, ma chi ha voglia di studiare va avanti e può contare sull’aiuto di docenti in gamba”
È il liceo più importante per eccellenza, per quanto riguarda il corso di studi che propone. E anche, inutile nasconderlo, il più difficile. Il liceo classico in generale, e quello Dettori in particolare, è la meta di centinaia di giovani studenti che, ogni anno, si barcamenano tra traduzioni di versioni di greco e latino ma anche le più “classiche” materie quali italiano, matematica e storia dell’arte. Dopo la denuncia di una mamma a Cagliari Online – lamentava “la sbruffoneria di certi prof”, ma poi ha chiesto di rimuovere l’articolo – i nostri lettori dicono la loro. E una buona fetta si schiera in difesa del Dettori.
“Le bambine saputelle coccolate dalle madri devono crescere, ed è questo che si insegna al Dettori. Tre figli, e tre figli hanno fatto il Dettori, sono tutti autonomi e in carriera”, scrive Mimmo Pappalardo. Per Simone Zedda, se uno studente è appassionato di materie umanistiche “può scegliere un altro liceo classico”. Giulia Protopapa: “Dal Dettori si scappa solo in due casi: bocciature o corso di studio troppo difficile. Chi è in gamba resiste”. Raffy Serra ne fa una questione di casi specifici: “Non è andata bene a tutti, cerchiamo di capire questo. Poi se si parla del liceo classico, in generale, non ci sono dubbi sul fatto che sia migliore degli istituti tecnici. Felice di averlo scelto tanti anni fa”. Vivi Picciau racconta l’esperienza del figlio: “Mio figlio si trovò malissimo, il professore di matematica gli dava 2. Adesso si ta per laureare in ingegneria informatica regolare, 22 anni, e poi via dall’Italia, probabilmente negli Usa”. Altra testimonianza, quella di Alessandra Marongiu: “Mio figlio, normalissimo figlio, ha frequentato il Dettori con ottimi risultatgi e non ha mai avuto problemi, sarà anche perchè ha scelto liberamente che scuola fare”.