Gli archivi dell’Esercito italiano documentano la costituzione della Brigata Sassari il primo marzo del 1915 con due reggimenti, uno a Sinnai e l’altro a Tempio Pausania. Lo Stato maggiore dell’esercito del regno d’Italia decise di creare questa unità, composta solo da sardi, che diventò leggenda nella Grande guerra. Come scrisse Emilio Lussu, «fu il deposito rivoluzionario della Sardegna del dopoguerra». Infatti, nelle trincee tra sofferenza e paura della morte, maturò tra i contadini e i pastori in divisa e i loro ufficiali una coscienza nuova della propria identità regionale. “Forza paris”, il grido di guerra, antico quanto la storia degli eserciti, aveva due scopi: scaricare la tensione accumulata durante l’attesa dell’assalto e farsi coraggio e incutere timore all’avversario. Nella Brigata Sassari, specialmente nei momenti critici in cui era necessario fare appello all’orgoglio etnico, il grido “Avanti Savoia” veniva spesso sostituito con il grido “Avanti Sardegna“, cui faceva seguito il grido di guerra “Forza Paris”, che tradotto significa “Forza Insieme”. Nei momenti dell’assalto contro un avversario, spesso superiore per numero e mezzi, occorreva più che mai stare uniti, per garantirsi protezione reciproca e per fronteggiare insieme e compatti il pericolo da superare: ecco il significato di “Forza Paris”. Nel 1988 si costituì la Banda Musicale della Brigata Sassari. Il 7 ottobre del 1996, fu nominato Comandante della Brigata Sassari il generale Giangabriele Carta (nel riquadro) che, prendendo possesso del suo ufficio, trovo nel cassetto della sua scrivania un foglio plastificato con l’intestazione “Dimonios”. S‘informò col suo segretario e ricevette questa risposta: «Generale, è un inno scritto dal Capitano Sechi, in servizio a Macomer, in onore della nostra Brigata. Però, siccome il suo predecessore, il generale Raffaele Grieco, napoletano, non lo adottò perché non ne capiva le parole». Poi, in occasione della festa della Brigata Sassari, arrivò in città la banda musicale. E il generale Carta chiese al maresciallo Andrea Atzeni di musicarla. La banda la studiò tutta la notte ed il giorno dopo, la suonò nello stadio dell’atletica di Sassari. Da quel momento impose ai soldati di impararla, in modo da cantarla nei momenti più significativi della vita della Brigata. Adesso è diventato una sorta di inno sardo. Ecco il testo di Dimonios:
China su fronte
si ses sezzidu pesa!
ch’es passende
sa Brigata tattaresa
boh! boh!
e cun sa mannu sinna
sa mezzus gioventude
de Saldigna
Semus istiga
de cudd’antica zente
ch’à s’innimigu
frimmaiat su coro
boh! boh!
es nostra oe s’insigna
pro s’onore de s’Italia
e de Saldigna
Da sa trincea
finas’ a sa Croazia
sos “Tattarinos”
han’iscrittu s’istoria
boh! boh!
sighimos cuss’olmina
onorende cudd’erenzia
tattarina
Ruiu su coro
e s’animu che lizzu
cussos colores
adornant s’istendarde
boh! boh!
e fortes che nuraghe
a s’attenta pro mantenere
sa paghe
Sa fide nostra
no la pagat dinari
ajò! dimonios!
avanti forza paris.