Aias, salvagente ai lavoratori: presto altre tranche degli stipendi

La lettera aperta di Elisabetta Caredda sulla vertenza Aias


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di Elisabetta Caredda

 

Dispiace leggere della situazione di disperazione di diversi lavoratori A.I.A.S. che sentono in maniera comprensibile le difficoltà quotidiane dovute al ritardo degli stipendi, e dispiace apprendere che il loro nodo sia visto esclusivamente da una parte, ossia nell’azienda, l’A.I.A.S. di Cagliari, senza far sconti ai Dirigenti che si trovano quantunque a lavorare senza sosta per cercare di rimuovere gli ostacoli che attualmente limitano la loro possibilità dagli Eni di riscuotere i fondi risultanti per le prestazioni sanitarie effettuate, e poter così conferire le retribuzioni in modo più regolare.

 

Sentire, inoltre, lamentare i Sindacati non firmatari del mio contratto aziendale del ritardo delle ASL nella pubblicazione delle delibere volte a pagare i lavoratori direttamente, attraverso finanziamenti che le ASL stesse non hanno, per gestione di politiche sanitarie inefficienti, accreditato all’impresa e per i quali si trovano con essa in debito, come a voler apparire inconsapevoli dei sacrifici di un’azienda quando i suoi committenti sono per lo più ASL e Comuni… e come a voler apparire ingenui sul fatto che una realtà aziendale a cui si fa in modo di non far entrare fondi per l’attività produttiva svolta la si fa entrare in crisi, mettendo a rischio i posti di lavoro in essere (se l’attività si riduce il personale risulterà per ovvie ragioni in esubero)… questo per me è incomprensibile.

 

Di fatto ci si sta adoperando per cercare di risolvere il problema degli stipendi per tutti attraverso l’impresa perché questa non perda la sua capacità produttiva e quindi le sue potenzialità anche in termini occupazionali e di servizi pubblici sanitari per la Comunità. Peraltro faccio notare che il ricorso al procedimento 1676 c.c. blocca i pagamenti delle fatture all’A.I.A.S., finanziamenti questi che in realtà spetterebbero quantunque in una divisione, a tutti i dipendenti.

 

Vi porto uno dei tanti casi concreti. Il 30 giugno 2016 la ASL8 delibera l’autorizzazione al pagamento ex art.1676 del Codice Civile di emolumenti non corrisposti dall’ A.I.A.S. al proprio personale.

Per procedere al pagamento di questi dipendenti che hanno fatto ricorso, il Responsabile dell’U.O. Bilancio, su indicazione dell’Area Legale, ha accantonato le fatture n.310/R e n.353/R del 30/03/2016 e n.515 del 30/04/2016 per un importo complessivo di 164.319,00 euro.

Domanda. Cosa ci faceva la ASL8 al 30 giugno 2016 ad avere ancora presso il proprio Bilancio i fondi a noi spettanti delle suddette fatture di marzo e aprile?

 

Ciò, considerato inoltre che la stessa il 18 febbraio 2016 ha deliberato:

– l’autorizzazione alla liquidazione e pagamento alle Residenze Sanitarie Assistenziali, Centri Diurni e Hospice per l’anno 2016 con cui la ASL8, in attesa della formalizzazione contrattuale, onde prevenire l’emergenza sociale per il mancato pagamento delle competenze maturate dagli operatori che prestano la propria attività all’interno delle strutture, intendeva corrispondere, alle RSA e ai CDI, la media mensile dell’anno 2015 pari a euro 655.450,75, incrementato dell’importo necessario a garantire la copertura degli incrementi tariffari, pari al 20.20%, per complessivi 787.851,80 euro e  all’Hospice la media mensile dell’anno 2015 pari a euro 70.000,00, sino all’adozione dei relativi contratti transitori.

– L’autorizzazione alla liquidazione e pagamento ai Centri di riabilitazione globale sanitaria e sociosanitaria in acconto su Tetto anno 2016.

 

Sembra chiaro il ragionamento che nel momento in cui la ASL8 non ha pagato l’impresa né a marzo, né ad aprile, o maggio che fosse, al 30 giugno gli arretrati degli stipendi sono andati ad accumularsi e quindi ad aumentare. Cosa che ha favorito la possibilità di appellarsi al ricorso.

 

Solo dopo aver cominciato l’interlocuzione col Prefetto, le ASL stanno iniziando a pagare l’impresa con maggiore puntualità. Ora speriamo si attivino anche i Comuni per liquidare le fatture celermente, giacchè hanno ricevuto i fondi di recente dalla Regione. Il passaggio col Prefetto ha aiutato a sbloccare la situazione dei pagamenti degli stipendi che, se pur non sono ancora stati saldati per intero per insufficienza delle liquidità non ancora del tutto versate all’A.I.A.S., pian piano stanno però tornando ad arrivare. E questo è comunque un passo in avanti.

 

L’A.I.A.S. non ha accreditato soltanto i bonus Renzi, ma anche il 50% degli stipendi di più mesi. Appena ci sarà la possibilità, avverrà il saldo di tutti gli importi. Per la settimana prossima, come dice il comunicato inviato ai Centri oggi, verrà pagato il corrispondente pari a più di uno stipendio a tutti i dipendenti.

 

Personalmente mi interesso per prima direttamente affinchè l’attenzione alla problematica possa continuare ad avere la sua rilevanza, stiamo parlando, ricordo, di una vertenza, la seconda più importante dopo quella di Meridiana. Auspico che la Regione possa responsabilizzarsi e responsabilizzare le ASL e i Comuni nei pagamenti dovuti, anche quelli oggetto di contenziosi di cui l’azienda vanta, le prestazioni sono state effettuate, c’è il riscontro, ed eviti lungaggini superflue che non fanno bene a nessuno.


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