Aias, polemiche dopo il licenziamento del sindacalista: “Metodi oppressivi”

Non si placano le polemiche dopo il licenziamento disposto dall’Aias del sindacalista Michele Serra.


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Non si placano le polemiche dopo il licenziamento disposto dall’Aias del sindacalista Michele Serra.

A poco più di 24 ore dalla consegna delle lettera di licenziamento per giusta causa del sindacalista della Cgil Michele Serra, la reazione di generale sdegno per quanto accaduto non accenna a diminuire. Ai messaggi di solidarietà di amici e colleghi si aggiungono quelli del mondo politico e sindacale. “L’Aias continua a licenziare sindacalisti come se nulla fosse- lamenta il deputato Michele Piras- e dopo Armando Ciosci ora tocca a Michele Serra. Insomma, l’Aias prende soldi pubblici, non paga gli stipendi, licenzia chi si batte per i diritti dei lavoratori: praticamente un residuo di ‘800 nel ventunesimo secolo. Questa inaccettabile vergogna prima o poi dovrà finire” conclude. Nemmeno più morbidi i segretari della Cgil regionale e provinciale di Cagliari Michele Carrus e Carmelo Farci.

“Con i loro metodi da regime oppressivo i vertici dell’Aias ci riportano indietro nel tempo ricordando a tutti cos’è il padronato reazionario, ma anche quale importante ruolo abbiano il lavoro e il sindacato dei lavoratori nella difesa della libertà e della democrazia”. Gli stessi sindacalisti annunciano come la Federazione “a tutti i livelli è impegnata, anche con azioni di protesta che verranno definite nelle prossime ore, a sostegno del sindacalista licenziato Michele Serra e contro i vertici Aias, ai quali chiedono di ritirare l’ingiusto provvedimento”. Per i massimi rappresentanti della Cgil regionale e provinciale il licenziamento del sindacalista reo di aver denunciato pubblicamente il ritardo nel pagamento degli stipendi attualmente arrivati a otto mensilità viene definito “un fatto gravissimo che riguarda tutti i lavoratori, il sindacato e la stessa politica, dalla quale ci aspettiamo ampio sostegno contro l’atteggiamento dell’Aias impegnata a svolgere attività di servizio finanziate con fondi pubblici”. (glp)


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