Aias, pochi lavoratori al sit-in nel viale Poetto: “Non parliamo con i giornalisti perchè abbiamo paura di ritorsioni”

Una trentina di lavoratori, insieme ai sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, hanno partecipato alla manifestazione fuori dalla sede cagliaritana dell’Aias. Ennesimo appello per il pagamento “dei dieci stipendi arretrati”


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Una settimana fa, fuori dalla prefettura, erano oltre cento. Oggi, a pochi passi dal cancello del centro Aias di viale Poetto a Cagliari, solo trenta. Non ha riscosso il successo sperato il nuovo sciopero – proclamato da Cgil, Cisl e Uil – dei lavoratori dell’Aias. In molti non sono venuti e tra chi c’era quasi nessuno ha voluto rilasciare intervista: “Abbiamo paura di passare guai, potremmo essere licenziati o subire altre ritorsioni”, questa la frase ricorrente tra i presenti. I rappresentanti sindacali hanno ricordato le motivazioni del sit-in: “I lavoratori attendono il pagamento di dieci stipendi, e c’è preoccupazione per la decisione della Regione di sospendere il nuovo progetto di Sas Domos”. La protesta è durata circa tre ore.

 

Un solo lavoratore, un 56enne di Goni, Antonello Cossu, che da trentacinque anni opera all’Aias col ruolo di ausiliario socio-sanitario, ha scelto di farsi intervistare da Cagliari Online. La sua testimonianza si può leggere nel corso delle prossime ore sul nostro sito www.castedduonline.it


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