Agnese di Cagliari, negoziante in crisi: “Troppi acquisti online di vestiti per bambini”

Agnese Epicureo, 73 anni, da quaranta gestisce un negozio di abbigliamento per bimbi in città: “Clienti? Uno in due ore. Non abbiamo messo i nostri prodotti online perchè è impegnativo, bisogna fotografare tutta la merce. Sono già pensionata, per me niente bonus di 600 euro”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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“Quanti clienti abbiamo avuto? Una, sinora”. E il negozio gestito anche da Agnese Epicureo, 73 anni, era già aperto da circa due ore: vende abbigliamento per bimbi e bimbe e, dunque, da oggi ha potuto rialzare la serranda. Difficile, però, fare sin da subito buoni incassi: la città è ancora quasi totalmente deserta, e molti hanno già comprato tutto il necessario su internet: “Sì, molti hanno acquistato online. Noi non siamo organizzati per questo servizio, bisognava fare le foto alla merce e metterla online, non siamo più ragazzine e aggiornate per fare questo. La gente vuole toccare e misurare la merce, i nostri clienti sono abituati così”, afferma. E, allora, la speranza è che, pian piano, ritornino. “È difficile ripartire quando siamo aperti solo noi e poche altre attività, la gente continua a non uscire di casa. La situazione è nera, abbiamo perso tutto il periodo di cresime, matrimoni e battesimi”.

Gli abiti sono super protetti: “Li sanifichiamo grazie al macchinario con l’ozono”, osserva la commerciante, “ma non sappiamo se la gente tornerà in negozio, non si è ancora capito chiaramente se le mamme con figli possono portarli sin qui. Io sono pensionata, non ho preso nemmeno i seicento euro del bonus del Governo perchè, anche se ho sempre continuato a pagare i contributi, non mi spettano”.


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