Aerei a prezzi folli, clamorosa retromarcia del governo dopo il pressing Ryanair: via il tetto agli aumenti

Dopo la campagna della compagnia aerea e i tagli ai voli da e per Sardegna e Sicilia, il ministro Urso annuncia un emendamento al decreto che imponeva un limite ai costi per i passeggeri


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Il governo cede a Ryanair e, dopo aver resistito qualche settimana, prepara un emendamento al decreto asset per eliminare il tetto al prezzo dei biglietti aerei, in particolare a quelli da e per Sardegna e Sicilia. Il tetto stabilito, tutt’altro che punitivo per la compagnia, è pari a un massimo del 200% in più rispetto al prezzo dei biglietti in continuità territoriale. Ma il capo della compagnia low cost, tutt’altro che a basso costo quando si parla delle isole, ha minacciato di mollare l’Italia, tagliando voli e passando in fretta ai fatti.
Un epilogo prevedibile, visto che Ryanair detta da tempo le condizioni a un mercato italiano incapace totalmente di venire incontro alle esigenze e ai diritti dei cittadini residenti nelle isole, che per spostarsi non hanno alternative all’aereo, salvo stiparsi nei carri bestiame galleggianti che sono le navi.
I prezzi possono tornare a essere fuori controllo: nessuno avrà niente da dire. Tantomeno la politica sarda, che con l’insularità in costituzione voluta dai Riformatori, campioni di demagogia, e venduta coma la più grande delle conquiste alla causa sarda, ha fatto l’ennesimo buco nell’acqua a danno dei sardi. Rassegnati e silenti.


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