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Ha deciso di iniziare lo sciopero della fame il pilota Meridiana Andrea Mascia, da due settimane sulla torre dell’illuminazione a 35 metri di altezza davanti all’aeroporto di Olbia. Dopo quanto deciso dalla compagnia aerea a Roma, quindi, la protesta continua: “Nulla è cambiato nei loro intenti – ha detto il pilota – il numero 1634 licenziamenti era ieri e 1634 è ancora oggi”. Con lui, sulla torre, l’assistete di volo Alessandro Santocchini.
D’altronde, dopo l’incontro al ministero del Lavoro è stata avviata la procedura di mobilità per i lavoratori Meridiana: l’azienda offre pochi margini alla mediazione del governo, nessuna concessione invece ai dipendenti. La trattativa proseguirà nei prossimi giorni ed è scontro sulla sede indicata per il vertice. Meridiana vuole infatti mantenere tutto a Roma, le organizzazioni sindacali spingono per lo spostamento a Olbia.
Sul tavolo la riapertura dei termini per ottenere la mobilità volontaria e incentivante, la riduzione delle esternalizzazioni, il taglio di 268 esuberi e l’attivazione di ammortizzatori sociali sul modello Alitalia. Ma di fatto, tra i 1634 licenziamenti ci sono quelli di 262 piloti, 896 assistenti di volo, 320 impiegati e 156 tecnici dell’hangar che però risultano dipendenti di Meridiana Maintenance. Due anni di mobilità con l’80 per cento dello stipendio e poi a casa.