Addio al cinema e sedute “razionate” dalla parrucchiera: “Impossibile arrivare a fine mese con la pensione a Cagliari”

Eliana Manca ha 71 anni e vive a Mulinu Becciu: “La domenica frutta e verdura al mercatino di Sant’Elia, cerco le offerte. Ho tagliato sugli integratori, costano 20 o 25 euro e, con 1100 euro al mese preferisco pagarmi le bollette”


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Storie di ordinaria disperazione di pensionati cagliaritani, alle prese con aumenti folli dei prezzi del cibo e delle bollette. Eliana Manca ha settantuno anni e vive nel rione di Mulinu Becciu: “Bollette del telefono, della luce e del gas, tutto aumentato. Prendo 1100 euro al mese di pensione, ho sempre fatto la casalinga, la moglie e la mamma”. Anche lei vedova, gli unici denari sono quelli che, per legge, le spettano in seguito alla morte del marito: “Prima riuscivo a mettere qualcosa da parte, a fine mese, ora no. Ho dovuto pagare settanta euro per una visita oculistica, dovrò essere operata per una cataratta. Prendevo qualche integratore, mi aiutavano un po’. Ora li sto lasciando, costano anche 20 o 25 euro”. Un’enormità, visto il boom dei prezzi, per la pensionata: “Preferisco pagarmi le bollette”, sostiene. Anche se si capisce che, più che una preferenza, è un triste obbligo, l’alternativa è vivere al buio e senza il fuoco per i fornelli. Fornelli sopra i quali la settantunenne mette sempre meno pietanze. Tagli sulla spesa per avere cibo? “Sì. Cerco di aggiustarmi, sono sola e un po’ me la cavo”, precisa, “la domenica vado al mercatino di Sant’Elia e risparmio molto per la frutta e la verdura. Ci andavo anche in passato, ma ora di più”. Un altro segno inequivocabile della crisi: “Vado ancora nei market, ma andare al mercatino mi serve anche per distrarmi e vedere gente, la solitudine è troppo brutta. Lì vedo i prezzi, guardo se ci sono offerte e ne approfitto”.
Alla sua età, il massimo sarebbe poter fare la spesa nel supermercato più vicino alla sua abitazione. Ma la donna, un po’ per risparmiare e un po’ per “respirare”, macina tanti chilometri: “La casa, per fortuna, è mia”. Unica piccola gioia dei tempi neri che si stanno vivendo, niente affitto da pagare: “Ma per arrivare a fine mese faccio tante rinunce: non vado più al cinema e vado molto meno dalla parrucchiera rispetto al passato”. Un dramma anche legato alla socialità che viene limitata, quindi. Solo parzialmente, almeno nel suo caso: “Frequento l’Associazione per i diritti degli anziani, mi fanno fare ginnastica”. E poter fare esercizi fisici alla sua età, tra l’altro senza dover spendere, “è un toccasana”.


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