Per quattro anni, per una parte dei cittadini di Nuragus e anche per qualche suo collega è stato additato come “l’uomo che ha scritto delle lettere con minacce di morte al sindaco Giovanni Daga”. Invece Marco Sulis, ingegnere 49enne in forza, da fine 2020, al Comune di Nurallao. Prima lavorava nell’amministrazione comunale di Nuragus e, quando si trovava già davanti alla nuova scrivania a diversi chilometri di distanza è iniziato l’incubo. È stato denunciato dal primo cittadino per essere l’autore di lettere minatorie, con termini molto pesanti come “sindaco, lascia il paese o sei morto”, spedite a Daga durante i mesi della campagna elettorale. Dopo alcuni accertamenti iniziali il gup aveva archiviato tutto. Poi, però, con la collaborazione di un calligrafo, il sindaco aveva messo nero su bianco il nome e cognome dell’ingegnere. Sono stati i Ris ad analizzare le lettere, alcune scritte a mano e altre al pc, e a scoprire che Sulis non c’entrasse nulla: “Per quattro anni ho come vissuto in apnea, ho dovuto fronteggiare anche i pettegolezzi tipici dei paesini”, spiega a Casteddu Online il quarantanovenne. “Non so spiegarmi perchè sia stato messo in mezzo in questa vicenda, so che il sindaco ha sostenuto che ci fossero motivi di natura politica e di visioni opposte, ma non è assolutamente vero”.
Pensa a un risarcimento per i danni morali subìti, il dipendente comunale: “Devo accordarmi col mio legale, giustizia è stata fatta ma non auguro a nessuno di vivere ciò che ho vissuto”. Il suo avvocato, Carlo Demurtas, è netto: “Il pm ha opportunamente delegato tutti gli accertamenti sulle lettere incriminate ai Ris, che hanno accertato la completa estraneità ai fatti del mio assistito. Ci riserveremo eventuali azioni risarcitorie perchè è stata messa in dubbio l’onorabilità di un ingegnere e lavoratore immacolato