A Teulada 200 bambini senza pediatra, l’sos delle mamme: “Così è impossibile reggere, aiutateci”

Il Poliambulatorio che garantiva alla cittadina servizi indispensabili come Diabetologia, Oculistica e Pediatria si sta pian piano svuotando. Per far curare i loro figli, anche quando stanno molto male e hanno febbre alta, le famiglie devono andare a Giba o Santadi, ovvero a 30 chilometri di distanza. Ma non tutti hanno l’auto e non ci sono mezzi pubblici


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Duecento bambini senza pediatra. Ovvero, senza cure. Dunque, senza un diritto fondamentale e garantito dalla Costituzione: quello alla salute. Succede nel 2023, e succede in Sardegna. Da un giorno all’altro. A Teulada, territorio geograficamente svantaggiato, dove a cavallo fra le due legislature il medico che si occupava dei cittadini più piccoli, Antonio Pala, è letteralmente sparito. Nessun comunicato ufficiale della Asl, nessun avviso: da un giorno all’altro, l’ambulatorio è rimasto vuoto. Inutile cercare di avere risposte e spiegazioni: nessuno ha mai detto cosa sia realmente accaduto.

 

Dai brandelli di informazioni circolate, pare che sia stata la Asl di Carbonia a ritirare il medico dal servizio a Teulada, perché territorialmente compresa in un’altra Asl, ovvero quella di Cagliari, mettendo fine a un servizio che funzionava da anni. A pagare, come sempre, sono le famiglie. E dunque le mamme di Teulada lanciano un appello attraverso Casteddu online per provare a farsi ascoltare. “Teulada è un paese territorialmente isolato ed è impensabile portare i bambini, soprattutto se stanno male, per esempio se hanno febbre molto alta, in altri comuni che distano almeno venti ma anche 30 e più chilometri da noi, come Giba e Santadi, dove visita il dottor Pala”, spiega Valentina Carta, una delle mamme che denuncia l’assurda situazione. “Non tutti hanno la macchina per potersi spostare, e non ci sono assolutamente mezzi pubblici a disposizione, perché Arst ha tagliato anche sulle corse ed è letteralmente impossibile spostarsi”.

 

Una situazione davvero incredibile, soprattutto perché mette a serio rischio la salute dei più piccoli. “Facciamo appello a chiunque possa aiutarci, così non possiamo andare avanti”, conclude Carta.

 

Intanto, il poliambulatorio che aveva tanti medici e tanti servizi fondamentali, sta chiudendo battenti, un pezzo per volta: è sparita la diabetologa, è sparito l’oculista, è sparito – appunto – il pediatra. “In pratica lo stanno smantellando e, per un paese così svantaggiato a livello territoriale, è vergognoso”.

 


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