“A Quartu tanta gente a spasso mentre negli ospedali si lotta contro il Coronavirus, assurdo”

Lo sfogo di Stefano Serra, Oss dell’ospedale Marino: “Faccio anche turni di dodici ore e giro con l’ambulanza. Noi lottiamo per salvare vite e siamo in trincea, qualcun altro passeggia col cane o chiacchiera senza indossare nemmeno la mascherina”


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Ha finito l’ennesimo maxi turno al Pronto soccorso dell’ospedale Marino di Cagliari, “dieci ore non stop, dalle ventuno alle sette” e, prima di tornare a casa, ha fatto un po’ di spesa in un market: “Prima volta dopo tre settimane”, precisa ain da subito Stefano Serra, 45enne di Quartu Sant’Elena e operatore socio sanitario da un quarto di secolo. Sul volto porta ben visibili i segni della mascherina e degli occhiali protettivi, indispensabili in questo periodo di emergenza da Coronavirus. Mentre era impegnato ad acquistare maxi scorte di cibo per la sua famiglia, Serra ha notato, purtroppo, “molta gente a passeggio come se stessimo vivendo nella normalità. Soprattutto tra via Fiume e viale Colombo, tra chi stava portando il cane a passeggio senza mascherina e chi chiacchierava tranquillamente senza rispettare il metro di distanza. Tutto ciò è vergognoso, io rischio ogni giorno pur di contribuire a salvare vite e sperare di abbattere definitivamente il virus e, intanto, c’è chi non ha ancora capito che troviamo in una situazione di reale emergenza. Mio figlio ha 14 anni e non mette il naso fuori da casa sin dal primo giorno di divieti”, afferma Serra.
“Mi fa molta rabbia vedere che c’è ancora gente che non rispetta le regole, personalmente la vivo anche come una mancanza di rispetto nei confronti miei e di tutto il personale sanitario impegnato giorno e notte. Inoltre, negli ultimi giorni mi è sembrato di vedere pochi vigili girare per Quartu. Spero che i controlli possano essere maggiori e più efficaci”.


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