A Quartu risorge Sa Dom’e Farra, il primo museo etnografico sardo riapre i battenti

Ok alle visite in uno dei simboli della cultura contadina del Campidano. E il Comune cerca di strizzare l’occhio anche ai turisti con 4 accompagnatori che faranno visitare “su magazinu” e le stanze de “is cantadoris”


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Riapre ai visitatori Sa Dom‘e Farra, primo museo etnografico della Sardegna e per anni simbolo della città, e torna fruibile anche il museo multimediale della poesia improvvisata. Le visite alla storica dimora saranno garantite grazie al contributo dei lavoratori del progetto LavoRas, per tre giorni a settimana. Aperta nel 1978 grazie a un’intuizione del cavaliere Giovanni Battista Musiu che curò l’allestimento degli spazi espositivi con la ricostruzione dell’arredo della tipica casa padronale quartese a testimonianza di usi, stili di vita e tradizioni della società sarda dei secoli scorsi, divenne ben presto simbolo identitario della cultura contadina del Campidano, assumendo rapidamente anche il ruolo di punto di attrazione per turisti e visitatori. Il progetto volto alla ‘Valorizzazione degli attrattori dei beni culturali del patrimonio artistico, storico, architettonico e archeologico attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie’ ha previsto l’assunzione, tra gli altri, di 4 accompagnatori turistici. Saranno appunto loro ad alternarsi nei giorni di apertura e a garantire finalmente la possibilità di visitare la casa campidanese più conosciuta.
Sarà quindi possibile visitare le stanze che un tempo erano adibite a camere, ma anche ‘su magazinu, utilizzato ultimamente soprattutto per conferenze e presentazioni di libri, ma anche o forse soprattutto le stanze che ospitano da qualche anno il museo dedicato a is cantadoris, il primo percorso tecnologico e interattivo nel quale i visitatori possono scoprire l’affascinante e complesso mondo della poesia orale campidanese e non solo. Tra le sue peculiarità, Quartu vanta anche l’aver dato i natali a numerosi e importanti poeti improvvisatori. Un’antica tradizione che negli anni ha dato vita a un fitto calendario di appuntamenti in città, con appassionanti gare poetiche estemporanee, nelle quali i protagonisti esprimono le proprie abilità, generalmente davanti a una folta platea di appassionati. L’allestimento del Museo Multimediale della Poesia Improvvisata è appunto un tributo ai protagonisti di questo mondo culturale. I contenuti sono tutti concepiti in forma divulgativa, accessibili anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questa forma d’arte poetica. Grazie alle nuove tecnologie, adulti e ragazzi, esperti e meno esperti, possono scoprire i segreti della poesia improvvisata in maniera avvincente, suggestiva e divertente allo stesso tempo. Inoltre, attraverso dei ritratti interattivi, il visitatore potrà incontrare virtualmente i poeti di oggi e di ieri, che si raccontano in prima persona. E grazie a un grande planisfero interattivo il visitatore può anche confrontare l’arte poetica della Sardegna meridionale con le tradizioni di improvvisazione presenti nel resto del mondo. Sa Dom’e Farra sarà aperta il martedì e il venerdì mattina, dalle 10 alle 12, e il mercoledì pomeriggio, dalle 16 alle 19. “Una bella occasione per immergersi nelle tradizioni cittadine, e anche una nuova vetrina per Quartu, che sta puntando sempre di più sulla cultura per uscire definitivamente da questi anni difficili e riconquistare il ruolo che merita nel panorama sardo e italiano, anche dal punto di vista turistico”, spiegano dal Comune.


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