A Quartu la Giornata mondiale del rifugiato, Milia: “La politica dell’integrazione deve essere favorita”

Il sindaco di Quartu: “Se non ci apriamo, se non accogliamo non ci salviamo nemmeno noi”
l’Arcivescovo Baturi: “In questi mesi di fatica abbiamo conosciuto il valore della interdipendenza, cioè dipendiamo tutti gli uni dagli altri”


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Quartu Sant’Elena – La Giornata mondiale del rifugiato si è svolta questa mattina presso l’aula consiliare di via Eligio Porcu. Presenti, tra gli altri ospiti, il sindaco Graziano Milia, l’arcivescovo Baturi, il Prefetto di Cagliari Tomao, l’assessore Camboni, il direttore della Caritas diocesana di Cagliari don Marco Lai.
Sono 82 milioni i rifugiati nel mondo, 48 milioni gli sfollati all’interno del proprio paese e oltre 4 milioni hanno bussato alle porte chiedendo asilo politico: condizioni, diverse dove manca una struttura condivisa a livello planetario. Quasi 7 milioni sono della Siria, 4 milioni del Venezuela. Afghanistan quasi 3 milioni e oltre due milioni Sud Sudan.
“La pandemia – ha esposto Milia – ha insegnato quanto il mondo ha bisogno di regole, di non essere lasciato a se stesso e quanto, invece, mi pare che questo non stiamo facendo. C’è il rischio che si manifesti un’ulteriore chiusura, che quella incapacità di accogliere ciò che è diverso da noi non emerga e che diventi addirittura la causa dei nostri mali, quando tutti i dati statistici ci dimostrano l’esatto contrario. La politica dell’integrazione, dell’accoglienza e nei confronti dei rifugiati deve essere favorita, coltivata più di quanto non abbiamo fatto prima. Se non ci apriamo, se non accogliamo non ci salviamo nemmeno noi”.
“In questi mesi di fatica – ha spiegato Baturi – abbiamo conosciuto il valore della interdipendenza, cioè dipendiamo tutti gli uni dagli altri. Ciò che accade in uno sconosciuto luogo della Cina riguarda tutti quanti e se questo riguarda il virus, può riguardare certamente i fenomeni da cui il rifugiato fugge, perché il rifugiato prima di essere una persona che bussa alle nostre porte, fugge da altre case”. Le cause? La guerra, la carestia, disagi, persecuzioni.
Al dibattito è intervenuto anche il Vice Questore Aggiunto Fabrizio Selis: “La Questura ha un ruolo prettamente amministrativo di gestione del diritto al soggiorno, alla gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Portiamo avanti le istanze di rilascio dei nuovi permessi di soggiorno e le istanze di allontanamento dei soggetti che non mantengono più i requisiti del soggiorno.
La questura in tutti questi anni ha fatto squadra insieme ai componenti dell’Ats, dell’accoglienza e dietro ogni elemento di numeri ci sono delle persone e delle situazioni molto particolari.
A me ha fatto piacere ritornare all’ufficio immigrazione: la soddisfazione è nata tramite questa squadra per far emergere le singole situazioni in maniera tale da poter intervenire più tempestivamente laddove ci fossero maggiori esigenze e riuscire a gestire, quindi, tutta la storia di alcune persone che vedono la partenza dal loro paese di origine, per i più disperati motivi, e arrivano qui”


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