A Mogoro il trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf

Al via martedì la sedicesima edizione del Dromos Festival


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Tutto pronto per il via alla sedicesima edizione di Dromos. Il festival organizzato dall’omonima associazione culturale parte da Mogoro con due serate di diverso segno (inserite per il terzo anno consecutivo all’interno della Fiera del Tappeto): in programma martedì 29 luglio un concerto del trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf; l’indomani mercoledì 30 luglio un reading dello scrittore Bruno Tognolini. Quella nel centro dell’Alta Marmilla è la prima tappa di un variegato cartellone di concerti, mostre, incontri e proiezioni che, dopo Mogoro, si snoderà fino a metà agosto tra Oristano e altri otto centri della sua provincia: Baratili San Pietro, Cabras, Marrubiu, Morgongiori, Nurachi, Nureci, Villanova Truschedu e Villa Verde. Un ricco cartellone che si riconosce nel titolo “I giardini dell’Eden”, filo conduttore dell’edizione di Dromos ai blocchi di partenza.

La seducente commistione di suoni e ritmi fra oriente e occidente di Ibrahim Maalouf dà il benvenuto al pubblico di Dromos nell’appuntamento inaugurale del festival, martedì (29) alle 22 in piazza del Carmine (ingresso a otto euro più due di diritti di prevendita). Classe 1980, il compositore e trombettista franco-libanese vanta un background artistico multiculturale che spazia dalla musica colta a quella tradizionale araba, dal rock al pop, al jazz. Con la sua tromba (inventata dal padre negli anni sessanta) che gli permette di suonare i quarti di tono tipici della musica mediorientale, arriva a Mogoro alla testa di un organico che schiera altri tre trombettisti, Yann Martin, Youenn Le Cam e Martin Saccardy, Frank Woeste alle tastiere, François Delporte alla chitarra, Laurent David al basso e Stéphane Galland alla batteria. In pratica la stessa formazione (con l’unica eccezione del batterista) con cui Ibrahim Maalouf ha firmato l’anno scorso il suo quinto e più recente album: miglior disco di World Music ai Victoires de la Musique 2014, “Illusions” ha conquistato i favori di pubblico e critica con la sua azzeccata alchimia di sonorità acustiche e elettriche, jazz, rock, echi di progressive e aromi orientali.

Dromos resta a Mogoro anche l’indomani (mercoledì 30). Alle 20, nella straordinaria cornice del Nuraghe Cuccurada è la volta dello scrittore Bruno Tognolini, con l’accompagnamento musicale di Antonio Farris al contrabbasso, in “Per forza ma non per sempre. Racconti, rime e suoni di Eden Perduti”, un reading di brani tratti dal suo racconto del 2003 “Madre nostra Maria minerale” (pubblicato nel 2009 nella raccolta collettanea “Contos”, parte del progetto multimediale del regista Gianfranco Cabiddu “Passaggi di tempo. Il viaggio di Sonos ‘e memoria”, dvd più libro edito da Fandango libri). Apre la serata un solo di Lavinia Viscuso, giovanissima cantante sarda già applaudita a Sardegna chi_ama, il grande evento di musica e spettacolo che si è tenuto il 31 maggio a Cagliari a favore delle scuole sarde colpite dall’alluvione dello scorso novembre.

Giovedì (31 luglio) Dromos si sposta a Oristano per il taglio del nastro, alle 19.30 alla Pinacoteca Comunale “Carlo Contini” (in via Sant’Antonio), delle due mostre personali che sposano il tema di questa edizione del festival. Da un lato ecco dunque le immagini del fotografo francese Éric Bouvet, appartenenti al progetto “Peace/Rainbow Family” (da cui è tratto il manifesto del festival): scatti che documentano la vita di alcune “famiglie arcobaleno”, idealiste, pacifiste, hippy del ventunesimo secolo, riunitesi nella foresta brasiliana per fuggire dalla società dei consumi e dalla corsa al profitto; dall’altro lato, invece, le pitture dell’artista sassarese Pastorello, “I giardini dell’Eden” appunto, coi suoi paesaggi, anch’essi a loro modo “paradisi”, seppur spiazzanti, che descrivono un “altrove” ora mitico, ora apparentemente naturale. Ad accompagnare i vernissage delle due mostre, curate rispettivamente da Laura Serani e da Ivo Serafino Fenu, ancora un intervento della cantante Lavinia Viscuso. La serata prosegue quindi nel vicino Chiostro Hospitalis Sancti Antoni (in via Sant’Antonio), dove alle 22 va in scena “Interiors”, “arredamenti sonori per ambienti” di Valerio Corzani (voce, basso semiacustico, basso tinozza, percussioni, laptop e Iphone) ed Erica Scherl (violino, effetti e looper).

Venerdì primo agosto si inaugura un terzo evento espositivo nell’ambito di Dromos (taglio del nastro alle 19.30): la mostra “Paradisi mentali”, allestita dal Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5 nei Giardini del Centro di Salute Mentale (c/o Ospedale vecchio, piazzale San Martino). Poi, in serata, in piazza Cattedrale, riflettori puntati sul trio del pianista cubano Harold López-Nussa.

Il 2 a Baratili San Pietro approda al festival una leggenda della musica africana: il sassofonista camerunese Manu Dibango. Domenica 3 agosto a Villa Verde spazio al jazz del Tingvall Trio in arrivo da Amburgo. Il 4, nell’incantevole ambientazione dell’area archeologica di Tharros, nei pressi di Cabras, tiene invece banco Dee Dee Bridgewater: nel suo concerto, erroneamente annunciato in precedenza con il titolo “To Billie with love: a celebration of Lady Day”, la cantante afroamericana eseguirà brani dai suoi ultimi album, oltre a un tributo a Billie Holiday, a Ella Fitzgerald e ad altri grandi del jazz e della canzone francese.

Il 9 agosto a Villanova Truschedu è il turno di un’altra band in arrivo dalla Germania, Karl Hector & the Malcouns, mentre il 10, a Morgongiori, arriva l’Hypnotic Brass Ensemble, formazione di Chicago a base di ottoni.

A metà mese ritornano due appuntamenti ormai fissi con il blues. Il 12, negli spazi intorno alla chiesetta romanica di Madonna di Zuradili, nel territorio di Marrubiu, è in programma lo Zuradili Blues Contest, evento–concorso aperto alla partecipazione gratuita di artisti e/o band italiane (regolamento e scheda di adesione sul sito di Dromos). Dal 14 al 16 agosto a Nureci l’immancabile rassegna Mamma Blues, con il cantante e chitarrista sardo Francesco Piu (il 14), l’astro nascente del desert blues, Bombino (il 15), e il chitarrista e cantante francese Nico Duportal con la sua band, Rhythm Dudes (il 16 agosto). Tre serate che saranno aperte a turno dai gruppi vincitori dello Zuradili Blues Contest, e suggellate, nello spazio dopoconcerto da The Breakers Hammond Organ Band.

Al Dromos festival non mancano i momenti di approfondimento, dibattito e riflessione. Dal 5 al 7 agosto, a cura dell’O.S.V.I.C. di Oristano, un’organizzazione non governativa che dal 1981 si occupa di cooperazione allo sviluppo, è in programma un ciclo di tre incontri collegati alle proiezioni di altrettanti docu-film dedicati all’ambiente: il 5 a Nurachi con il regista Alessandro Rossi e il suo “God Save the Green”; il 6, a Oristano, con il presidente di Italia Nostra Sardegna Graziano Bullegas e lo scrittore – ambientalista Giorgio Todde a precedere la visione del film di Valeria Castellano “Nero d’Italia”; infine il 7, nuovamente a Nurachi, con Paolo Carboni e “Capo e croce”, il documentario sulla protesta dei pastori sardi del 2010 che ha girato insieme al collega Marco Antonio Pani.

Spazio anche a tre laboratori per ragazzi curati dalla libreria Altrestorie di Oristano: il 31 luglio, il 7 e il 9 agosto. E, ancora, l’11 agosto tutti in bici per una gita “a ritmo lento” (promossa dall’associazione La Volantina): partenza da Nurachi e percorso lungo la ciclovia della laguna di Pischeredda, con arrivo alla poco lontana torre aragonese.


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