A Cagliari riaprono le discoteche: “Prezzi invariati, controlli e ronde tra super green pass e mascherine”

Piste pronte a riempirsi, a metà, dopo l’ennesimo stop per Covid, ingresso solo per vaccinati o guariti: i gestori delle disco incrociano le dita. Michele Ena: “Super green pass controllato dai buttafuori, ho lasciato l’ingresso a 10 euro: ronde per assicurare il rispetto delle regole”. Nicola Schintu: “Soliti prezzi, un tavolo costa tra 150 e 180 euro: non sarà facile far rispettare a tutti l’obbligo della mascherina”


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Le danze, a metà, possono ripartire. Il Governo, salvo ribaltoni dell’ultimissimo secondo, riapre le discoteche dall’11 febbraio, capienza massima interna del cinquanta per cento, esterna del 75. Anche a Cagliari i gestori dei locali si preparano a riaccendere la musica. Ingresso solo col super green pass, balli vietati ai non vaccinati. E mascherina sempre obbligatoria, tranne quando si è in pista a ballare. C’è da incrociare le dita e sperare che tutto fili liscio. Michele Ena, gestore dello Skin di via Venturi, ripartirà la settimana prossima: “Sto sistemando la zona interna e l’ingresso della discoteca, ordinerò la merce e ripristinerò tutte le assunzioni. L’ingresso continuerai a costare dieci euro con un drink in omaggio. I costi saranno superiori per me, dovrò garantie un ulteriore controllo per tutti i super green pass, ci sarà un buttafuori. Dentro faremo le ronde per assicurarci che tutti i clienti tolgano la mascherina solo in pista e la tengano negli altri punti del locale”, annuncia Ena. “Dentro posso ospitare solo 150 persone, rispettando il decreto. Nel punto esterno c’è anche il bar. Una situazione problematica sino a quando non ci ridaranno la capienza piena, gli incassi saranno bassi. Ma non conto, comunque, di aumentare il costo del ticket, non posso riversare un problema creato a noi sul cliente. Posso solo stringere i denti e sperare in tempi migliori”.
Da venerdì riparte invece, subito, il Room capitanato da Nicola Schintu: “Nessun aumento, prezzo uguale. Ingresso tra quindici e venti euro, tavoli tra i 150 e i centottanta euro. Spese in aumento per la corrente”, ma non solo. Ci sono anche altri grattacapi: “Il super green pass? Saranno controllati dagli addetti alla sicurezza agli ingressi, dai buttafuori. Dentro, per il discorso delle mascherine, sempre verifiche da parte degli uomini della sicurezza ma non sarà facile. Un conto è la teoria di chi fa le leggi, un altro la pratica di chi deve farle osservare. Non c’è calo di prevendite, sembrava peggio. La gente ha, tra virgolette, vinto la paura. Al 50 per cento posso far entrare 230 persone, per fortuna ho anche un giardino grande”. E, se poi dovesse tornare la paura dei contagi, Schintu promette: “Non aumenterò i costi di biglietti, bottiglie o tavoli. Già era difficile prima lavorare con queste regole, sono passati altri due mesi e le persone che si sono contagiate con Omicron ma hanno la terza dose si sentono più sicure e poco vulnerabili. Ovviamente, tenderanno rispetto a prima ad abbassare la mascherina più spesso. Un problema, per me, in caso di controlli. Abbiamo saltato Natale e tutte le festività, chi abita a Cagliari sa che ci son state serate clandestine ogni weekend. E noi, invece, siamo rimasti buoni a casa senza guadagni e con debiti. Ora torniamo a lavorare e guadagnare noi regolari, sempre col timore di dover fare tenere la mascherina alle persone, dovremo essere come cani da guardia. E non sarà per niente facile”.


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