Ogni giorno, da cinquantacinque lunghi anni, esce dalla sua casa di Stampace e raggiunge via Liguria per alzare la serranda di un negozio, ormai storico, di forniture idrauliche. Giampiero Onali ha 75 anni e, da qualche giorno, deve “convivere” con la nuova pista ciclabile realizzata dal Comune di Cagliari. Gli operai stanno facendo gli ultimi ritocchi e lui è già infuriato: “La nostra non è mica una città per biciclette. Le piste vanno bene a Quartu, Selargius, Monserrato, Decimomannu, Elmas, non qui. Ci sono salite, le utilizzerebbero solo i giovani, chi ha cinquant’anni già non va più in bici”, sostiene il commerciante. “Non ci saranno vantaggi immediati, forse tra trenta o quarant’anni. In città, poi, ci sono pochi multipiano. I parcheggi di via Cammino Nuovo, vicino a casa mia, sono già tutti occupati dalle nove e mezza del mattino”. Tornando a via Liguria, “la carreggiata sarà più stretta, il traffico subirà continui rallentamenti”.
E i ciclisti? “In via Dante ne passano pochissimi, basta contarli”, afferma, prevedendo pochi passaggi di biciclette anche in una delle vie principali del rione La Vega. “Ci saranno lunghe file di automobili e più inquinamento, quasi nessuno spegne il motore mentre è in coda. Quando arrivo qui con la mia macchina non trovo mai un parcheggio libero, devo sempre pagare la sosta”.