A Cagliari nasce il primo centro di Medicina dello sport: “Ecco come combattere obesità e diabete”

Taglio del nastro per la prima struttura specializzata nella Medicina dello sport, filo diretto anche con scuole e associazioni sportive. “Fare sport sin da piccoli mette al riparo da tutta una serie di malattie. Sì all’attività sportiva, no al doping”. Ecco dove è stato aperto


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Inaugurato questa mattina il Centro dedicato alla Medicina dello Sport di Assl Cagliari-Ats Sardegna al primo piano della Struttura Binaghi dal Direttore di Area Luigi Minerba, insieme con il Direttore del Presidio Unico Sergio Marraccini, la Responsabile del Dipartimento di Prevenzione Zona Sud Silvana Tilocca, il Referente della Medicina dello Sport Marco Scorcu. Presenti anche l’onorevole Guido de Martino, il presidente del Coni Sardegna Gianfranco Fara, la presidente del Cip Sardegna Cristina Sanna, la presidente del Fmsi Maria Antonietta Fenu. “Con grande soddisfazione apriamo  questo Centro  –  ha spiegato il Direttore Luigi Minerba  – che si occuperà della promozione dell’attività motoria nella popolazione in generale e soprattutto in età scolare, di programmi di prevenzione del doping e di tutela dell’attività sanitaria. Un tassello che si aggiunge ai servizi territoriali ospitati presso la Struttura  Binaghi, la cui mission si va evolvendo verso un’offerta sempre più integrata con i Servizi territoriali assumendo sempre più il ruolo di  polo di riferimento per i servizi socio sanitari al servizio del cittadini”.

“La struttura servirà non solo la popolazione della città metropolitana, ma anche gli abitanti dei territori limitrofi e delle altre ASSL – ha sottolineato Sergio Marracini – . Il Binaghi occupa una posizione strategica, al centro della città ma facilmente raggiungibile dalle periferie. Inoltre, il Centro collaborerà con strutture interne al Binaghi, quali la Cardiologia, la Diabetologia, il Centro Sclerosi Multipla il Centro Donna e con soggetti esterni a valenza sociale e culturale, tra i quali le scuole e le Associazioni Sportive”. “Con l’individuazione di uno specifico polo di riferimento dedicato alla Medicina dello Sport,  si completa un percorso assolutamente importante nell’ambito della Prevenzione e promozione della salute – ha aggiunto la  Responsabile del Dipartimento di prevenzione Silvana Tilocca –  Il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2014-2018 indica che la promozione e la prescrizione dell’attività fisica e dell’esercizio fisico in tutte le fasce d’età , è ritenuta strategica ai fini del miglioramento complessivo della salute dei cittadini  Parliamo di prevenzione primaria e di stili di vita, rivolta soprattutto alle fasce d’età più giovani inserendo la promozione dell’attività motoria tra i principali elementi favorevoli nel prevenire patologie che vanno poi a manifestarsi in età adulta. Ma la novità sta nella consapevolezza, scientificamente dimostrata, che l’attività motoria sia in grado di incidere anche a livello terapeutico su soggetti già affetti  da “patologie sensibili”, quali:   diabete, obesità , sindrome metabolica, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, osteoporosi, stati d’ansia e depressivi,  neoplasie della mammella e del colon e alcune malattie neurologiche”.

Il lavoro che vedrà impegnato il Dipartimento di Prevenzione con la Medicina della Sport sarà dunque a tutto campo, sia sul versante educativo per la popolazione e dunque sulle Collettività, che sul versante terapeutico individuale rivolto al singolo cittadino con l’obiettivo di prevenire eventuali complicanze di patologie esistenti fino al totale recupero delle stesse. “La struttura di Medicina dello sport, afferente al Servizio Prevenzione e Promozione della salute del Dipartimento di Prevenzione zona Sud, opererà nei seguenti quattro ambiti di intervento – ha precisato Marco Scorcu -:  la tutela sanitaria delle attività sportive, il supporto specialistico alle attività che utilizzano gli effetti preventivi e terapeutici dell’attività fisica e dell’esercizio fisico, la realizzazione di programmi di sanità pubblica per la promozione dell’attività motoria nella popolazione generale, la prevenzione del doping. Per questo, collabora con il mondo della scuola e dello sport (Coni) in interventi di tipo comunicativo-informativo ed educativo”. La tutela sanitaria delle attività sportive rientra pienamente nell’ambito della tutela della salute e ne assume i principi e le regole, sia per quanto riguarda la certificazione di idoneità alla pratica sportiva, sia per le attività più in generale rivolte alla salute dei praticanti attività sportiva (contrasto al fenomeno del doping, eccessiva precocità nell’avvio allo sport agonistico, ecc.), sia, infine, per i programmi di prevenzione di patologie legate alla sedentarietà attraverso la promozione di stili di vita sani incentrati su una corretta attività fisica.  Nella struttura vengono effettuate visite e accertamenti specialistici per verificare l’idoneità fisica del paziente a svolgere attività sportiva agonistica e non agonistica. Sono obbligati a richiedere un certificato d’idoneità sportiva agonistica tutti gli atleti di società sportive che svolgono attività agonistica, cioè che partecipano a competizioni ufficiali organizzate sotto il controllo di una Federazione Sportiva o di un Ente di Promozione Sportiva affiliati al Coni. Inoltre, grazie ad un accordo recentemente siglato, la struttura collaborerà a stretto contatto con il Comitato Italiano Paralimpico.