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31 anni fa svanivano sogni e speranze di Gisella Orrù, giovane sedicenne di Carbonia, che in quel maledetto 28 giugno 1989 venne strappata alla vita, gettando nello sconforto una intera comunità che ancora oggi la piange e la ricorda.
Doveva essere una sera come tante altre per la bellissima Gisella, una cascata di capelli ricci scuri, un viso dolce, una ragazzina che presto sarebbe dovuta diventare donna. Qualche ora trascorsa con gli amici e poi il buio. Dalle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, fu condotta in un bosco: una tentata violenza sessuale alla quale la giovane si sarebbe sottratta, la fuga, la cattura da parte di un gruppo di uomini e la fine cruenta della povera Gisella: prima un colpo in testa, poi la ferita mortale al cuore. Dopo poco più di una settimana, fu ritrovata in fondo a un pozzo nelle campagne della città. Ancora oggi, ogni anno, Gisella viene ricordata con tanto affetto. Tanti i punti interrogativi ancora su questa vicenda che, forse, mai verrà chiarita. Solo un’unica certezza: il suo dolce ricordo non svanirà mai. “Lei è parte di me, io ci penso ogni giorno. Era una bambina, non ci si può dimenticare un tale orrore – spiega Francesca Marongiu di Carbonia – Ricordo i nostri tremendi anni ’90. Avevo 10 anni quando Gisella è stata uccisa nell’ 89. Una Violenza nuova e inaudita per la nostra città. Una ferita mai chiusa per chi ha avuto la fortuna come me di conoscerla. Gli anni dopo sono stati terribili”.