12 maggio, Festa della Mamma: torna l’appuntamento con “L’Azalea della Ricerca” di Fondazione AIRC

Circa 20 mila volontari scendono in piazza per celebrare quarant’anni di impegno per sostenere la ricerca sui tumori che colpiscono le donne e ricordare che il futuro della ricerca è nelle nostre mani.


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Da quarant’anni l’Azalea della Ricerca di Fondazione AIRC, il fiore simbolo della Festa della Mamma, è un’alleata della ricerca sui tumori che colpiscono le donne. Con una raccolta totale di circa 300 milioni di euro, l’Azalea di Fondazione AIRC ha contribuito in quattro decenni al miglioramento della qualità di vita e della sopravvivenza delle donne, attraverso diagnosi sempre più precoci, approcci chirurgici meno invasivi e terapie più precise e mirate, più efficaci e meglio tollerate. Oggi 2 donne su 3 in Italia sono vive dopo 5 anni da una diagnosi di cancro.

Anche la Sardegna sarà in prima linea con la distribuzione nelle piazze domenica 12 maggio: nell’anno in cui l’Azalea festeggia il suo quarantesimo compleanno, ricordandoci che il futuro della ricerca è nelle nostre mani, grazie ai nostri instancabili volontari saremo presenti in 197 Comuni della nostra Regione con quasi 260 postazioni per distribuire 29 mila piantine di azalea a fronte di una donazione minima di 18 euro. Con le azalee sarà offerta anche una guida che ripercorre i principali traguardi della ricerca.

Il cancro fa ancora paura alle donne ma non fa più paura parlarne infatti la ricerca guadagna costantemente terreno.

In questi quarant’anni, l’Azalea di AIRC ha contribuito a molti importanti risultati per migliorare le terapie, tra cui:

  • la chirurgia conservativa del tumore della mammella, una tecnica altrettanto efficace rispetto alla mastectomia radicale, ma in grado di risparmiare parte del seno.
  • La biopsia del linfonodo sentinella, una tecnica inizialmente sviluppata per valutare la diffusione dei melanomi e che poi è stata estesa anche al cancro del seno. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per il tumore al seno è in costante aumento: negli ultimi 30 anni è passata dal 78% all’ 88% (Fonte: AIOM, AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2023).
  • Un nuovo farmaco, la trabectedina, per il cancro ovarico avanzato.
  • La riduzione della dose di terapia ormonale, tamoxifene, nel trattamento del cancro del seno, efficace sia per ridurre del 50 per cento circa il rischio di recidiva della malattia, sia per prevenire il tumore del seno nelle donne ad alto rischio.
  • Un esame molecolare che, insieme alla TC spirale, permette di diagnosticare in anticipo e con precisione il tumore del polmone nei fumatori e forti fumatori. In futuro l’esame potrebbe essere utilizzato come screening per la diagnosi precoce di popolazioni a rischio.
  • La possibilità di individuare con anticipo rispetto agli esami di imaging la ripresa di malattia dovuta a resistenze nel cancro del colongrazie alla biopsia liquida. Questo strumento ancora sperimentale potrebbe essere anche utile a orientare la scelta dei trattamenti dopo gli interventi chirurgici di rimozione del tumore.
  • Nuove terapie neoadiuvanti per il trattamento del carcinoma del retto localmente avanzato nei pazienti MSI, cioè con instabilità microsatellitari, con la sola immunoterapia, senza ricorso a chemioterapia, radioterapia e chirurgia. In questi casi la chirurgia può essere evitata, mentre nei casi MSI senza instabilità microsatellitare, adottando un approccio neoadiuvante di terapia medica e radioterapia, si può evitare la chirurgia in circa un terzo dei pazienti, come mostrano i risultati dello studio NO-CUT.

Confidiamo nel vostro prezioso appoggio nel mettere in luce l’appuntamento in piazza con l’Azalea della Ricerca pubblicando la notizia tra giovedì e venerdì di questa settimana: oltre al fondamentale sostegno alla ricerca, anche la corretta informazione ci permette di affrontare il cancro insieme!


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