Unioni civili, il flop del registro a Cagliari:solo 8 coppie iscritte

In ben sedici mesi i cagliaritani hanno letteralmente snobbato il registro delle unioni civili ideato da Filippo Petrucci che però giura: “Un segno di civiltà”. Il centrodestra attacca: un debito elettorale di Zedda lontano dagli interessi della città


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Unioni civili, mentre il tema divide il governo Letta, a Cagliari sono meno di dieci le coppie iscritte nell’arco di sedici mesi al Registro digitale delle Unioni di fatto e delle Convivenze. Un flop secondo l’opposizione, mentre per Filippo Petrucci, presidente della commissione Affari Generali e fautore dell’iniziativa, si tratta di “un segno di civiltà con cui abbiamo dato voce a un diritto. Non lo vedo un fallimento perché per me non è una questione di numeri, l’importante è avere dato delle risposte realizzando il progetto che, tra l’altro, rientrava tra i punti cardine della campagna elettorale”.

Ma il centrodestra attacca. “E’ una battaglia postideologica – sottolinea Giuseppe Farris, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale – un debito elettorale di Zedda, lontana evidentemente dagli interessi della città. Un risultato che avevamo pubblicamente previsto: non si può pensare di regolamentare i diritti civili a Cagliari in modo diverso da Monserrato o Selargius. È materia che spetta al Parlamento. Per fortuna che, ormai, fa parte dell’album dei ricordi”.

Critiche politiche a parte, i cagliaritani sembrano davvero aver snobbato la procedura online che permette di avere gli stessi benefici di chi pronuncia il fatidico sì in Chiesa o in Comune, almeno per quanto riguarda il diritto alla casa e ai servizi sociali. Sul portale, attivo ormai da sedici mesi, ci si può iscrivere dopo un anno di convivenza, sia essa una coppia eterosessuale che omosessuale, e ci si può cancellare con un semplice click in caso di morte di uno dei partner o di separazione. Un servizio completamente gratuito per chi lo richiede, ma anche per le stesse casse comunali. Inoltre i cittadini iscritti possono chiedere ed ottenere dal Comune, sempre per via telematica, l’attestato d’iscrizione al Registro delle Unioni di fatto e Convivenze.


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