di Paolo Rapeanu
Si trova fuori da quella che per tanti anni è stata una sua casa, almeno sino alla pensione: il mercato civico di San Benedetto. Lì, tra le corsie, tra una vendita e un’altra, Tore Saba non ha mai lesinato commenti e analisi sul suo più grande amore: il Cagliari Calcio. Settantadue anni, è il coordinatore di tutti i Cagliari Club attualmente esistenti. E, con occhio critico e, contemporaneamente, sognante, traccia un bilancio sull’inizio della nuova stagione dei rossoblù. Nove punti in classifica, alternanza tra sconfitte, pareggi e vittorie e un cammino comunque tutto da definire. Ma Saba è netto: “Per me questo campionato sembra più che ottimo, la società ha fatto un grande sforzo. Certo, vincere piace a tutti ma i tifosi devono esserci sempre, anche quando le cose vanno male serve il pieno supporto verso tutti i giocatori”. E, consigli a parte, “quest’anno arriveremo tra le prime sette”. Cioè, con la possibilità di giocare in qualche competizione europea? “Sognare con costa nulla”, dice, sicurissimo, Saba.
“Il miglior giocatore che abbiamo è Nicolò Barella, anche perché è cagliaritano doc, e solo chi gioca con la maglia rossoblù ed è sardo può capire cosa si prova”. Una stagione, quindi, con il Cagliari nella parte alta della classifica, stando alle previsioni del 72enne. Che ne approfitta anche per levarsi qualche “macigno” dalle scarpe a proposito del mercato civico di San Benedetto: “È una desolazione vederlo vuoto, quarant’anni fa c’erano dieci vigili urbani che, alle quattordici, dovevano mandare via la gente a spinte. Oggi vanno tutti nei grossi centri commerciali e comprano immondezza. È una gara al massacro, sono stato a Milano e lì, addirittura, devono costruire il più grosso centro commerciale d’Europa, che per sopravvivere ha bisogno di almeno 70mila clienti al giorno. Roba da spaventarsi”.