“Tassa” sui cani in Sardegna, è bufera: “Legnata per tantissimi sardi”

Animalisti ancora all’attacco su quello che la Regione definisce un “semplice tariffario”. La versione delle associazioni che tutelano gli animali: “C’è pure un’aliquota del 2 per cento che finisce nelle tasche dei veterinari dell’Assl, che hanno già uno stipendio”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTA


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“Tassa” sui cani in Sardegna, la Regione non smentisce ma puntualizza: si tratta di una rivisitazione di quel tariffario fermo da quasi vent’anni. Insomma, un qualcosa di già esistente che viene, per così dire, modernizzato. Ma le associazioni animaliste non sotterrano l’ascia di guerra, anzi, continuano a tenerla bella alta. Anna Rita Salaris, coordinatrice sarda del Movimento Animalista, è una furia: “Per noi è e rimane una tassa che va a colpire i cittadini. Non solo, oltre ai dodici euro previsti, nel bando regionale c’è un’aliquota del due per cento, che va nelle casse dell’Ente nazionale per la prevenzione e assistenza dei veterinari, che va moltiplicata per tutti i cani per i quali è necessaria una variazione di proprietà o una sterilizzazione”.
Un “regalo”, secondo la Salaris, proprio a “quegli stessi veterinari dell’Assl che erogano già queste prestazioni e che hanno uno stipendio da parte dell’assessorato regionale della Sanità. I rischi sono un aumento dei fenomeni di abbandono e, quindi, del randagismo. Da gennaio 2018 cerco di contattare l’assessore Arru in qualunque modo, ma senza nessun risultato. Non si sa ancora se e quando ci riceverà”, puntualizza la Salaris.