Svolta scuole medie: ok all’uscita dei figli da soli se c’è l’autorizzazione

Gli allievi fino a 14 anni si sono visti privati della possibilità di rientrare a casa da soli. Ma ora ecco il salva-scuola che potrebbe cambiare tutto


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 Erano divampate non poche polemiche a seguito delle circolari che avevano iniziato a diffondersi in molte scuole italiane. A seguito di tali provvedimenti, gli allievi fino a 14 anni si sono visti privati della possibilità di rientrare a casa da soli.
 
Una reazione provocata dalla sentenza n. 21593/2017, con cui la Cassazione ha ritenuto responsabile la scuola dell’infortuno, seguito dalla morte, occorso a un allievo investito da un autobus di linea fuori alla scuola: per gli Ermellini, il controllo e la vigilanza da parte dell’istituto non si sarebbero dovuti interrompere finché gli alunni dell’istituto non fossero stati presi in consegna da altri soggetti e dunque sottoposti ad altra vigilanza.
Da qui la fiumana di Circolari capillarmente diffusesi lungo tutto lo stivale con cui, tra l’altro, i Presidi hanno negato che potesse valere un’eventuale dichiarazione di esonero firmata dai genitori a inizio anno per consentire il rientro dei ragazzi in autonomia (per approfondimenti: Scuola: fino a 14 anni alunni accompagnati).
Una situazione che è apparsa contrastare sia con le esigenze di autonomia dei ragazzi delle medie, sia con quelle dei genitori, che si sono visti costretti a dover “prelevare” i propri figli con le stesse modalità degli alunni scuole primarie (di persona o tramite persona appositamente delegata).
A “salvare” l’uscita da scuola, tuttavia, ci stanno pensando alcuni emendamenti bipartisan (Dem, a firma Marcucci e Puglisi, e Mdp, a firma Guerra) che sono intervenuti in occasione della discussione al Senato sul decreto fiscale collegato alla legge di bilancio (AS n. 2942) e che potrebbero diventare presto legge, vista l’importanza del tema.
Le proposte puntano soprattutto a valorizzare l’autorizzazione/liberatoria dei genitori all’uscita autonoma da scuola dei propri figli under 14, esonerando in questo modo il personale scolastico da ogni responsabilità connessa all’obbligo di vigilanza. Una soluzione già ribattezzata “salva scuola”.
La scelta di introdurre gli emendamenti, già ribattezzati “salva scuola”, in sede di decreto fiscale, nonostante appaia inusuale, risulta giustificata dall’urgenza di risolvere la situazione. La stessa ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha precisato: “Abbiamo spinto noi perché fossero presentati, utilizzando il decreto legge per risolvere la questione velocemente“.
La sede della conversione decreto legge appare preferibile, nonostante sia già stata presentata dalla deputata Pd, Simona Malpezzi, un disegno di legge (a cui si ispira l’emendamento Marcucci): l’iter legislativo, infatti, avrebbe tempi eccessivamente dilatati per colmare il vuoto normativo e rispondere alle esigenze di scuola, genitori e allievi.
Fonte: www.studiocataldi.it


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