Stampace, la processione deviata per non disturbare i tavolini: “Un affronto al quartiere”

La storica Processione della Santa, prevista ed autorizzata da un’apposita ordinanza dirigenziale, sul tradizionale percorso Via Azuni – Piazza Yenne – Corso Vittorio Emanuele- Via Tigellio – Viale Sant’Ignazio – Via Azuni, è stata deviata all’ultimo momento per non disturbare le comodità dei “tavolini” disseminati lungo il Corso


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Sant’Anna e gli ” Stampacini”, ma anche l’intera  Comunità cagliaritana devota alla Santa, non meritavano l’affronto che è stato loro riservato da parte dell’Amministrazione comunale. La storica Processione della Santa, prevista ed autorizzata da un’apposita ordinanza dirigenziale, sul tradizionale percorso Via Azuni – Piazza Yenne – Corso Vittorio Emanuele- Via Tigellio – Viale Sant’Ignazio – Via Azuni, è stata deviata all’ultimo momento per non disturbare le comodità dei “tavolini” disseminati lungo il Corso. La Processione è stata, infatti, fatta passare nel Largo, nella Via Mameli e in Via Caprera, per ritornare nel Corso all’altezza del Portico di Palabanda, privando così i residenti, soprattutto le persone anziane e in difficoltà sanitarie di vedere, affacciate alle finestre, la Processione e la Santa alla quale sono particolarmente devote, recitare le proprie preghiere ed invocare l’intercessione della propria “Protettrice”.

Un affronto imperdonabile, del quale gli “Stampacini” porteranno il ricordo e che avrebbero voluto contestare agli Amministratori comunali, specie a quelli residenti nel  Quartiere, sia di maggioranza che dell’opposizione,  dei quali  non abbiamo visto la presenza. La Processione si è svolta con regolarità, curata a puntino dagli organizzatori, ma è stato evidente il grave disagio che si è creato su un percorso, Largo Carlo Felice, Via Mameli e Via Caprera, aperto al traffico veicolare, sia privato che pubblico, che ha dovuto subire una imposizione non prevista di interruzione forzata , del tutto inaspettata. Di chi le responsabilità ? Evidentemente, in Comune si  totalmente ”  “assorbiti” dal problema tavolini e ombrelloni nelle piazze e nelle strade, che anche le più antiche ed autentiche tradizioni religiose e popolari , delle quali i Cagliaritani sono fortemente gelosi e orgogliosi,  vengono fatte passare in sottordine : meglio ” panem et circenses” per distrarre i cittadini dai veri problemi della Città.

Marcello Roberto Marchi


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