SS.554, roghi tossici: “Chiudete una volta per tutti il campo nomadi”

I residenti sono esasperati e non sanno più come comportarsi: le esalazioni tossiche dei roghi dovuti al materiale plastico che brucia per estrarre il rame, sono all’ordine del giorno. I residenti di Mulinu Becciu, Barracca Manna, Is Corrias e Monreale: “Basta, nessuno delle Istituzioni interviene, le nostre famiglie e i nostri figli piccoli rischiano di ammalarsi di tumore”


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Roghi, ancora una volta roghi e colonne di fumo nero che provengono dal campo rom abusivo sulla ss.554, Anche ieri mattina, per l’ennesima volta, i residenti di Mulinu Becciu hanno dovuto convivere respirando i pericolosi veleni dovuti al materiale plastico che viene bruciato per ricavare il rame: “ La cosa assurda è che le istituzione sanno, ma nessuno fa nulla – fanno sapere indignati i cittadini del Comitato Spontaneo – anche qualche giorno fa, abbiamo contattato il reparto Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e ci dicono che non c’è “la volontà politica” di eliminare e far cessare questi incendi provocati dai nomadi e questi veleni dall’aria. Abbiamo anche interpellato i Vigili del Fuoco, che mi dicono di impegnare sempre tante energie per andare sempre a spegnere gli incendi provocati in quell’area, ma nemmeno il Sindaco e la Prefetta riescono a risolvere definitivamente il grave problema. Come ultimo dato – proseguono i residenti – il panorama in quella zona è di totale abbandono, con la presenza massiccia di immondezza nelle aree adiacenti al campo dei rom”. 

I PERICOLI PER LA SALUTE. Da Is Corrias, Monreale, Barracamanna, è un coro unanime di proteste: le “cose” cambiano ben poco, le esalazioni di diossina derivanti dal fuoco appiccicato nei campi di San Lorenzo, sulla 554, per bruciare la plastica dei cavi elettrici per vendere il rame pulito, sono puntuali come sempre: “E’ assurdo che il Comune, il Questore non agiscano di polso – sottolineano decine di famiglie con bambini che abitano dai quartieri vicini – si conosce benissimo chi compie questi gesti sconsiderati che portano alla diffusione dei tumori. Come dobbiamo comportarci? 

I RETROSCENA. Anche i bambini sono intenti ad alimentare i roghi tosici al campo abusivo dei rom, sulla SS.554, tra le campagne di Cagliari e Selargius. Sopra le fiamme, buttano di tutto, rifiuti, materiali di ogni genere, pochi secondi e la colonna densa di fumo nero puzzolente inizia a levarsi alta in direzione Mulinu Becciu, dove ci sono i palazzi dei residenti, stanchi per questa vicenda che va avanti ormai da anni. Nessuno degli adulti sta loro vicino ad impedire questa attività inaspettata.

GLI INTERVENTI CHE COSTANO. Dal comando dei Vigili del Fuoco, (allertati come sempre dai cittadini e automobilisti della zona), ormai è una routine che fa spendere soldi per mezzi e uomini che devono intervenire. Partono alla volta del campo rom le squadre, scortate come sempre dagli agenti della Polizia Municipale di Cagliari o alle auto di servizio di Radiomobile CC e Squadra Volanti: davanti agli occhi di chi interviene in divisa, la solita fotocopia di sempre, baracche e i furgoni parcheggiati, mentre i pompieri spengono le fiamme attorno alle quali, tra la cenere ci sono i rimasugli di cavi di rame. Si parla e si decanta tanto di integrazione sociale tra le comunità rom e i sardi, ma in questo caso siamo ancora molto lontani dai proclami di politici e amministratori locali e regionali di turno.


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