Cellino ricomincia da Brescia: tutti felici, Boscaglia un po’ meno

Non ha parlato perche’ la notizia e’ uscita il 4 e tutti sanno che il suo numero fortunato e’ il 5. Dopo tre anni di lontananza Massimo Cellino torna al timone di una squadra italiana


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di Nanni Boi

Non ha parlato perche’ la notizia e’ uscita il 4 e tutti sanno che il suo numero fortunato e’ il 5. Dopo tre anni di lontananza Massimo Cellino torna al timone di una squadra italiana. L’interregno di Leeds, inutile negarlo, gli aveva lasciato l’amaro in bocca. Anche se nessuno tra i detrattori albionici ha potuto negare che almeno sotto il profilo del bilancio la situazione degli eredi di Cantona e’ sensibilmente migliorata.

Il Brescia l’ aveva puntato da mesi perche’ nel cda delle rondinelle c’ e’ l’avvocato Ghirardi che lui a Cagliari aveva fatto vicepresidente in uno dei periodi di turbolenza. Per la verita’ l’ ex presidente rossoblu si era lasciato tentare anche dal suo amico Preziosi per rilevare il Genoa, ma gli basto’ leggere qualche ingaggio (“600mila euro netti ad un allenatore esordiente? Non scherziamo”) e una situazione debitoria non facile per scappare dopo il primo approccio. Ha preso il Brescia per un tozzo di pane (6,5 milioni piu altri 3 in caso di immediata peomozione), come a dire che solo Coly e Bisoli, per citare due elementi della rosa, in caso di cessione potrebbero fruttare di piu’.

Cellino stava per chiudere l’acquisto della societa’ lombarda da mesi, ma il crollo delle rondinelle in classifica e il serio rischio di finire in C gli fece quasi abbandonare il proposito. In qualche modo deve a Cagni, il tecnico subentrato a Brocchi che salvo’ miracolosamente la squadra, questa nuova avventura. Ma Cagni nel frattempo e’ stato sostituito con Boscaglia. Che gode di buone spinte, ma a occhio e croce non durera’ molto.


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