Sicurezza a Cagliari, Enrico Altieri: “Ormai in prigione non ci va più nessuno”

Il magistrato cagliaritano, “famoso” anche per il “caso Manuella”, interviene in esclusiva su Cagliari Online: “Quando lavoravo in Procura un rapinatore a mano armata in banca prendeva 16 anni, oggi se la cava col giudizio abbreviato. Perché una donna dovrebbe denunciare una violenza? Aggrava solo la sua situazione, perchè tanto il compagno o il marito non finisce in carcere”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Paolo Rapeanu

È un nome molto conosciuto a Cagliari. Tanti anni fa – all’inizio del decennio 1980-1990 – il suo nome è stato legato al giallo della scomparsa – ancora oggi un mistero totale – dell’avvocato civilista Gianfranco Manuella. A settantanove anni e con decenni di grande esperienza, l’occasione di fare un breve ma interessante focus sul tema della sicurezza in città con Enrico Altieri, magistrato e presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione, arriva quasi per caso, durante un servizio giornalistico svolto fuori dal mercato civico di San Benedetto sulla questione dei parcheggiatori abusivi, dopo la “stretta” prevista nel decreto sicurezza del governo Lega-M5S: “A Napoli e a Roma si rischiano gravi conseguenze, come minimo ti danneggiano l’auto e pretendono soldi”. A Cagliari “sono invadenti, ma basta ignorarli, forse possono approfittarne con gli anziani. Una risposta è necessaria, poi bisognerà andare a vedere gli effetti della misura”.
Una vita trascorsa nel mondo della giustizia, Altieri, oggi, osserva un mondo che sembra andargli un po’ stretto: “C’è il problema generale delle carceri. Vedo la cronaca, in prigione non ci va più nessuno e soprattutto non ci si sta. Quando ero alla Procura un rapinatore a mano armata in banca prendeva sedici anni, oggi se la cava con il giudizio abbreviato. Per un furto in appartamento erano quattro anni e andavano dentro. C’è tutta la polemica della violenza sulle donne”, argomenta Altieri, “fa ridere i polli perché se convinci una donna a denunciare un compagno o marito violento non fai altro che aggravare la sua situazione, perché tanto quello in prigione non ci va”.


In questo articolo: