Senorbì, Carlo avrebbe strangolato Paola a mani nude: i litigi tra marito e moglie duravano da mesi

Il marito l’avrebbe strangolata a mani nude: questi i primi agghiaccianti particolari che provengono dagli esami dei carabinieri sul delitto di Paola Sechi, la moglie ammazzata da Carlo Cincidda a Senorbì prima che lui si togliesse la vita. Ecco tutti i particolari delle indagini in corso dei carabinieri


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Il marito l’avrebbe strangolata a mani nude: questi i primi agghiaccianti particolari che provengono dagli esami dei carabinieri sul delitto di Paola Sechi, la moglie ammazzata da Carlo Cincidda a Senorbì prima che lui si togliesse la vita. All’esito di accertamenti e indagini di oggi, ancora in corso e tutte da confrontare con gli esiti dell’autopsia e degli approfondimenti investigativi del caso, l’omicidio potrebbe essersi consumato intorno alle 9/9.30 di questa mattina.

Il corpo della donna (vestita come per uscire di casa) è stato rinvenuto privo di vita nel bagno dell’abitazione e si propende di più per l’ipotesi che lo strangolamento sia avvenuto a mani nude: in quei frangenti, in casa non risulta fosse presente nessun altro. I carabinieri di Dolianova continuano a indagare: per quanto attiene ai possibili motivi del tragico epilogo, rimane l’ipotesi di non meglio conosciuti dissidi di coppia che andavano avanti da qualche mese. Le salme saranno portate presso la camera mortuaria dell’ospedale di S Gavino, gli esami autoptici saranno effettuati con ogni probabilità martedì prossimo.


In questo articolo: