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Figure che si muovono nel silenzio di un pomeriggio d’estate. Ombre e brusio,
che colorano e riempiono di straripante attesa le strade e le case di Nulvi,
piccolo centro dell’Anglona che per un giorno intero si stringe attorno al suo
simbolo più rappresentativo, il Candeliere. I Candelieri, tre, retaggi di un
passato lontano e conservato come il più prezioso dei tesori. I Candelieri, tre
come i tre gremi che rappresentano: i pastosi (Sos Pastores), gli artigiani (Sos
Mastros) e gli agricoltori (Sos Messajos). Sciogliere l’antico voto alla Vergine
Assunta, patrona di Nulvi, è l’obiettivo che nei lustri torna e si ripete, nel senso
e nella sostanza.
Ritrovarsi attorno alle imponenti e colorate pale è manifestazione d’indentità e
di appartenenza ad un territorio e ad una popolazione che supera il confine
geografico e riporta a casa anche il suo più lontano rappresentante. Il 14 agosto
la festa più importante dell’anno nulvese, “Sa Essida”, è ciò che tutti attendono,
cui tutti tendono. “Sa Essida” trasuda nulvesità ed orgoglio, spiritualità e
passione, sofferenza e forza, imponenza. Alle 16 tutto comincia, dopo che da
ogni parte del paese i portatori cominciano a camminare verso la piccola chiesa
di San Filippo, il giaciglio nel quale i tre mastodonti riposano per un anno intero
prima di rivelarsi. Il leggero vociare che proviene da via San Filippo è il segnale
che tutto sta per accadere di nuovo. Il nulvese esce di casa, il turista prende
posizione e scalda l’obiettivo, perché la scena è caratteristica, lo spettacolo c’è,
denso di sacralità rituale e devozione, regalata alla Madonna da chi il Candeliere
lo porterà sulle spalle. Partono i fusti, poi arrivano le pale, si sa il perché, si
intuisce il cosa, si osserva il come: in Corso Vittorio Emanuele, alla sinistra
delle scuole elementari, le parti si fondono, le voci si alzano, i tre Candelieri
svettano verso il cielo attorniati da una folla sempre più compatta e quasi
impaziente. Don Alessandro Piga benedice i tabernacoli, la risposta sono
applausi ed inni. Gli otto metri e mezzo di legno, canne e cartapesta a breve
cominceranno a camminare per le vie di Nulvi e sulle spalle di circa 40 portatori
(16 per volta con altri pronti a dare il cambio e gli addetti alle funi), che i nove
quintali li sentono sulla pelle, che faticano e che ritmicamente avanzano e si
caricano, perché lo sforzo è grande e la serata è appena agli inizi. Bandiere, rose,
santi, angeli e fregi in cartapesta ornano il volto dei tre Candelieri.
Le quattro stanghe sono il mezzo attraverso il quale tutto ha inizio, ed una volta
issati “Sa Essida” comincia a dispiegarsi intensa, lenta, rumorosa, partecipata.
La discesa che costeggia i giardini pubblici è il primo passaggio. Salutato il
vecchio lavatoio di Fontana Rosa, l’incedere prosegue per le strette vie del
centro storico, lungo il percorso che è dei Candelieri, di nome e di fatto.
Evoluzioni, semplici allo sguardo, ma capaci di catturare perché compiute in
spazi angusti da uomini che sembrano piccoli al cospetto di ciò che portano
sulle spalle. Dietro ogni Candeliere il fiume di folla occupa le strade, in attesa di
sfociare nel piazzale antistante il convento di San Bonaventura, la sosta
prefissata, il momento del recupero e della carica. “Sa falada de Sos
Candhaleris ”, ripida discesa lungo la quale i colossi avanzare in posizione
eretta, è una prova importante, forte per chi dal basso osserva lo scorrere di
attimi intrisi di pathos ed emozione. La curva è via, ancora lungo Corso Vittorio
Emanuele. Canti e applausi.
I Candelieri si distendono sulle mani dei loro tanti alfieri, poi sostano ancora
all’inizio del paese, di fianco ai giardini del “Belvedere”. Quindi l’ultima fatica,
ed esattamente da dove tutto alle 16 era cominciato, Mastros, Messajos e
Pastores avanzano verso la chiesa dell’Assunta. È qui che con maestria e perizia
fuse all’esperienza di anni ed alla voglia di liberare la gioia per il voto sciolto, i
Candelieri vengono introdotti e disposti come una corona attorno al simulacro
della Vergine dormiente. Qui gli inni salgono fragorosi al cielo mentre la
spossatezza si fonde all’orgoglio per l’impresa compiuta, e da inizio alla festa,
quella del sacro quella dello spettacolo. Qui i Candelieri riceveranno la visita
degli apostoli e di un angelo, in quello che resta uno dei riti più suggestivi e
praticamente unici della celebrazione, “S’Apostoladu”. Qui resteranno sino
all’”Ottava”, che otto giorni dopo “Sa Essida” fissa lo scorrere ed il passare di
un altro anno, archivia l’evento e rinverdisce il ricordo, vivo e pronto a ripetersi,
ancora una volta.
L’alba della tradizione. A Nulvi tutto comincia quando a cavallo fra 1400 e 1600
peste e carestia assediavano la Sardegna lasciando alla popolazione la sola via della
religione, della devozione, del voto che anima della speranza. La comunità nulvese
si rivolse alla sua patrona, la Vergine Assunta, dedicandole il Candeliere ed un
rituale che si rinnova nelle generazioni dei protagonisti e nella materiale forma del
Candeliere stesso, ma non nel significato e nella sostanza: prosperità, continuità,
nulvesità e lungimiranza in vista di un futuro che mai si staccherà da quel che la
storia ha scritto sullo scorrere del tempo.
Storia secolare. La peculiarità dei tre Candelieri di Nulvi è la forma a tabernacolo
(quelli di Sassari, Ploaghe e Iglesias sono invece a fioretto), da far risalire ad epoca
pisana e preservata dalle forti contaminazioni aragonesi presenti sull’Isola in sede
di dominazione. La prima “Essida”, ltteralm,ente l’uscita dei tre ceri votivi dalla
loro dimora e per le vie del paese, potrebbe quindi risalire al XVI° secolo, oppure
al periodo di dominazione pisana del XIII°, dato che l’idea del cero votivo a forma
tabernacolo è prettamente toscana: un dono da offrire in cambio della soluzione di
un problema.
I gremi. Assimilata e rivisitata la tradizione, con il passaggio alla dominazione
aragonese, si arrivò alla nascita dei tre gremi (Messai, Artigiani e Pastori), qualcosa
di molto simile alle associazioni delle “arti e dei mestieri” pisane. Poche le
testimonianze a riguardo, scarsa la documentazione dell’epoca. Esistono però delle
note fatte sul registro dei battezzati, che dal 1640 al 1806 registrava l’ordine
d’ingresso dei tre giganti in Chiesa. Messajos, Maistrales e Pastores erano i
soggetti di riferimento e lo sono tutt’ora. Una causa civile del 1845 porterebbe a
pensare al gremio dei Messai come quello più antico, anche se le cronache parlano
di una comune esistenza “da tempo immemorabile”. Nella stessa causa si evince
anche l’ordine d’ingresso in chiesa con i Messai primi ad entrare, seguiti a ruota da
Artigiani e Pastori.
Spigolature. Accese contese (risale al periodo fra il ’44 ed il ’48 quella tra pastori
ed artigiani), il rito de S’Apostoladu, frammenti conservati nei musei, racconti,
grandi maestri del Candeliere come Bainzu e Francesco Mara, ed un rinnovamento
che sino al 1978 avveniva ogni 365 giorni. Ogni Candeliere veniva distrutto e
ricostruito di volta in volta. Poi una pausa lunga 27 anni, e nel 2005, grazie al
sapiente lavoro di giovani artigiani nulvesi, la nascita dei nuovi giganti.
PROGRAMMA
11 agosto
Dalle ore 22 – Holycolors
Area concerti (Comitato Sos Mastros)
11, 12, 13 agosto
Dalle ore 9 – II° Torneo Internazionale di Tennis Tavolo Nulvi Summer Open
Palazzetto dello Sport (Asd TT Santa Tecla)
14 agosto
Ore 22 – Tribute band “Queen in rock a Magic Tribute”
Terrapieno scuole elementari (Comitato Sos Mastros)
15 agosto
Ore 22 – Gruppo Musicale: i Niera
Terrapieno scuole elementari (Comitato Sos Messajos)
16 agosto
Ore 22 – Poeti in piazza: Zizi, Ladu, Nieddu e Mureddu
accompagnati da “Su Concordu de Seneghe de Vincenzo Uda”
Piazza del Popolo (Comune di Nulvi – Comitato Sos Pastores)
17 agosto
Ore 22 – Cantatori in piazza – Figos, Bazzoni e Manca
accompagnati da Matzau e Sannia alla fisarmonica e chitarra
Serv ice Nino Divona
Piazza del Popolo (Comune di Nulvi – Comitato Sos Mastros)
18 agosto
Ore 22 – Spettacolo cabarettistico di Marco Bazzoni, noto “Baz”
Terrapieno scuole elementari (Comitato Sos Pastores)
22 agosto
Ore 20 – II° Torneo Internazionale di Tennis Tavolo Nulvi Summer Open
Estrazione biglietti della lotteria
Terrapieno scuole elementari (Asd TT Santa Tecla)
24, 25, 26 agosto
Dalle ore 19 – Giochi antichi e Nuovi
Corso Vittorio Emanuele (Proloco)
27 agosto
Dalle ore 9 – Torneo di Tiro a Segno
Zona retro Palazzetto dello Sport (CTSN Nulvi)
24 settembre
Dalle ore 9 – Torneo di Tiro a Segno – riservato a ragazzi residenti 10/16 anni
Zona retro Palazzetto dello Sport (CTSN Nulvi)