Pesca di ricci in acque protette, a Oristano cagliaritani sanzionati

E’ strage di ricci di mare nella acque dell’oristanese: molti i pescatori che non rispettano le regole. Il rischio impoverimento dei fondali è altissimo: nei guai padre e figlio di Solanas grazie all’operazione del Corpo Forestale


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Ricci di mare pescati illegalmente, scattano le multe nell’oristanese.

Il personale della Base Logistica Navale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ha effettuato nei giorni scorsi il sequestro amministrativo di alcune centinaia di ricci di mare pescati abusivamente in località “Torre Vecchia” nel litorale di Cabras, in area C di riserva parziale dell’Area Marina Protetta Sinis-Mal di Ventre, in cui non è consentita la pesca in assenza dell’autorizzazione e della necessaria licenza. 

La motovedetta impegnata in un controllo nelle acque antistanti il litorale delle rovine di Tharros, ha sorpreso un’imbarcazione ancorata ad un cinquantina di metri dalla riva con una persona a bordo e, ad una
decina di metri, un sub intento nella pesca dei ricci. Alla vista della motovedetta del Corpo Forestale, il conduttore dell’imbarcazione ha cercato di allontanarsi velocemente dopo aver recuperato il sub e il pescato, ma entrambi sono stati bloccati da una seconda pattuglia.

Il controllo effettuato a bordo dell’imbarcazione ha consentito di trovare un coppo con alcune centinaia di ricci di mare (Paracentrotus lividus), di cui alcuni sottomisura. 
M.S., 55 anni, e D.S., 27 anni, rispettivamente padre e figlio residenti a Solanas sono stati denunciati e rischiano l’arresto fino a 6 mesi o l’ammenda da euro 100 a 12.500, per aver esercitato la pesca in assenza di autorizzazione e di licenza all’interno dell’area marina protetta. 
Il pescato è stato immediatamente riversato in mare dal personale della motovedetta.

Nel periodo compreso tra gennaio e febbraio il personale delle Stazioni Forestali e di V.A. di Oristano
e Marrubiu, ha proceduto ad elevare sanzioni amministrative in materia di pesca ai seguenti
trasgressori:

M. S., 56 anni, di Oristano, a cui è stata contestata una sanzione pari ad € 110 per aver esercitato nella località Su Pallosu di San Vero Milis la pesca da imbarcazione di ricci di mare pur essendo autorizzato ad effettuarla dalla riva;
G. Z., 54 anni, di Monserrato, per aver esercitato la pesca di ricci nella località Sa Rocca Tunda di San Vero Milis, a cui è stata contestata una sanzione pari ad € 2010, per non aver compilato nel giornale di pesca il quantitativo di ricci prelevati;
D.G., 38 anni, di Cagliari, a cui è stata contestata una sanzione pari ad € 4000, per aver pescato nel litorale di San Vero Milis, un quantitativo superiore di ricci a quello consentito.
A.Z., 56 anni, di Quartu Sant’Elena, a cui è stata contestata una sanzione pari ad € 210, per aver transitato nel sistema dunale di Su Pallosu nel litorale di San Vero Milis, con il proprio furgone.

Nello stesso periodo il personale della Stazione Forestale e di V.A. di Marrubiu, ha proceduto ad elevare sanzioni amministrative in materia di pesca ai seguenti trasgressori:

L.S., 60 anni, di Simala, e A.O., 55 anni, di Oristano, a cui sono state contestate sanzioni pari ad € 43 ciascuno, per aver effettuato attività di pesca con la bilancia all’interno del canale dell’idrovora di Sassu.

Il continuo prelievo indiscriminato della risorsa, esercitato anche dai singoli pescatori sportivi che non rispettano le regole imposte dalle norme, non può che condurre ad un impoverimento irreversibile del pescato a disposizione della collettività e delle future generazioni.


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