Commercio online, la Sardegna è la quarta regione italiana per imprese

La percentuale è cresciuta del 13.2% in quattro anni.  Nella classifica nazionale la Sardegna è preceduta solo dalla Valle d’Aosta.


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La Sardegna è la quarta regione italiana per
imprese che commerciano on line. La percentuale è cresciuta del 13,2%
in 4 anni. Folchetti (Confartigianato): “Le imprese hanno capito
l’importanza del proporre i propri prodotti fuori dall’isola”

Cresce la presenza delle imprese sarde nella vendita on line: la
Sardegna è la quarta regione italiana attiva nel settore.

Infatti, nel 2016 il 17% delle aziende sopra i 10 dipendenti ha
venduto i propri prodotti on line. La percentuale è cresciuta del
13,2% in soli 4 anni; solo nel 2012 appena il 3,8% delle attività
produttive era attiva nel commercio elettronico.

“La nostra regione si conferma terra fertile per lo sviluppo delle
attività connesse al web e allo sviluppo della “manifattura 4.0” ha
commentato la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria
Carmela Folchetti, sottolineando come “le imprese, seppur
gradualmente, stiano capendo l’importanza del proporre i propri
prodotti e servizi fuori dall’isola”.

Nella classifica nazionale, la Sardegna è preceduta solo da Valle
d’Aosta (23,2%) e dalle province Autonome di Bolzano (20,9%) e Trento
(18,3%) lasciandosi dietro potenze economiche come Lombardia (10,4%),
Piemonte (10,5%), Veneto (10,5%) ed Emilia Romagna (11,5%), contro una
media nazionale dell’11%.

Sono questi i dati regionali del rapporto su “E-commerce, acquirenti
on line e imprese che vendono con il commercio elettronico”,
realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, su dati
Istat del 2016.

Diminuiscono, al contrario, gli utenti internet della Sardegna che
hanno ordinato e comprato prodotti e servizi on line. La percentuale
di quelli con età superiore ai 15 anni, è diminuita del 4,3% tra il
2015 e 2016, passando così dal 60,5% per arrivare al 56,2%. Ricordiamo
che nel 2015 erano 509mila passati a 492mila nell’anno appena
concluso.

“I dati confermano le potenzialità dell’e-commerce per la crescita
delle imprese sarde in primis quelle dell’agroalimentare – ha
affermato Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato
Imprese Sardegna – questo è un modo intelligente di vendere i prodotti
e promuovere il valore artigiano dei territori e un metodo parallelo
al tradizionale commercio che consente di abbattere le distanze e di
raggiungere anche mercati lontani”. “Purtroppo, però, ci sono ancora
problemi legati a siti web non adeguati al commercio digitale –
conclude la Presidente – a cataloghi ancora solo in italiano e non
plurilingue e, in alcune aree, a infrastrutture tecnologiche (linee
internet) che, di fatto, limitano l’operatività delle imprese”.

A livello nazionale, invece, nel 2016 è stata del 50,5% la quota di
utilizzatori di internet che hanno effettuato ordini o acquisti online
di beni e servizi, con un aumento di 1,8 punti rispetto alla quota
dell’anno precedente.

In valore assoluto gli acquisti online vengono effettuati da
16.123.000 utenti internet over 15 e nell’ultimo anno gli acquirenti
online sono saliti di 1.347.000 unità, pari al 9,1% in più. In
particolare il 28,7% ha ordinato o comprato merci o servizi negli
ultimi tre mesi, il 12,0% nel corso dell’anno e il 9,7% più di un anno
fa.

I prodotti . La maggiore presenza di acquirenti online si riferisce a
Viaggi e trasporti (40,9%) e Abiti e articoli sportivi (40,2%),
seguiti da Informatica e tecnologia (31,5%), Articoli per la casa
(30,5%), Libri, giornali, riviste (inclusi e-book), materiale per la
formazione a distanza (28,5%) e Film, musica, biglietti per spettacoli
(25,8%). Quote più contenute di acquirenti online per Servizi di
telecomunicazione (10,8%) e Prodotti alimentari (8,6%).

Va peraltro segnalato che per i prodotti che maggiormente interessano
l’offerta delle imprese artigiane si sono registrati i tassi di
crescita a doppia cifra degli acquirenti online: quelli di Prodotti
alimentari salgono del 31,9%, con una variazione di 1,3 punti della
quota di 7,3% del 2015, gli acquirenti di Abbigliamento sono in
aumento del 18,2% (+2,3 punti di quota), quelli di Articoli per la
casa in aumento del 17,8% (+1,7 punti la quota).

In questi tre comparti l’analisi dei dati dell’Osservatorio Acquisti
CartaSi evidenzia che a fronte di uno acquisto medio di e-commerce con
carta di credito di 64 euro, si registrano 92 euro per Beni per la
casa, 63 euro per Abbigliamento e calzature e 58 euro per Alimentari.

Il genere – Gli acquirenti online sono maggiormente presenti tra gli
uomini (31,5%) rispetto alle donne (25,7%). Per gli uomini registriamo
una maggiore propensione all’acquisto di Informatica e tecnologia
(42,0% vs. 17,5% delle donne) mentre le donne presentano una maggiore
propensione all’acquisto online per Abbigliamento (46,4% vs. 35,6%
degli uomini).

Le criticità segnalate dalle imprese. L’ancora bassa propensione delle
imprese italiane ad effettuare vendite mediante il commercio
elettronico è determinata da barriere all’accesso alle vendite online.
In particolare il 20,2% delle imprese attive nel commercio via web
indica costi connessi all’avvio dell’e-commerce superiori ai benefici
attesi; inoltre in un caso su dieci pesano la logistica (10,8%), il
quadro legislativo di riferimento (10,3%) e i problemi dei pagamenti
online (9,1%).

Le imprese che non hanno effettuato vendite via web nel corso
dell’anno precedente – oltre a indicare l’inadeguatezza dei propri
beni alla vendita via web (53,2%) – segnalano un ventaglio ampio di
criticità: la logistica (trasporto, spedizione e consegna delle merci
vendute via web) nel 29,4% dei casi, il rapporto costi/benefici nel
27,4%, i problemi relativi ai pagamenti online nel 21,9% dei casi, la
sicurezza informatica e la protezione dei dati nel 18,5% dei casi e il
quadro legislativo di riferimento nel 17,9% dei casi.


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