Sardegna, scoperti due piromani: denunciati dal Corpo Forestale

Finalmente due presunti autori degli incendi in Sardegna sono stati scoperti: ecco chi sono le due persone denunciate


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Il Corpo Forestale della Sardegna, che in questa difficile stagione estiva, in modo permanente ed ininterrotto, resta impegnato sul fronte della lotta attiva contro i roghi che stanno devastando l’Isola, non trascura l’attività investigativa alla ricerca dei responsabili dei vari incendi.

Nei giorni scorsi, a seguito dell’attività di indagine svolta da personale della Stazione Forestale di Bosa, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria gli autori di due incendi: il primo per essersi reso responsabile di un evento colposo, risalente al 8 luglio, in località “Funtana e Nughes”; l’altro per aver, dolosamente, innescato un incendio, in località “Mara”, il giorno 26 luglio. Entrambi gli incendi si sono sviluppati in territorio del comune di Suni. 

L’incendio colposo di Funtana e Nughes è stato generato dall’incauto utilizzo da parte di A. C., 52 anni, di una saldatrice, con la quale intendeva riparare una macchina agricola. Le particolari condizioni meteorologiche e lo stato della vegetazione, che pure avrebbero dovuto indurre l’uomo alla massima cautela, hanno invece facilitato lo sviluppo delle fiamme che, solamente grazie al tempestivo intervento di uomini e mezzi del servizio antincendio, sono state domate con relativa rapidità, dopo aver brucialo alcune migliaia di metri quadri.

L’incendio del 26 luglio in Loc.Mara, invece, si è esteso rapidamente, interessando circa 25.000 mq di pascolo cespugliato. La Stazione Forestale di Bosa, con una intensa e articolata attività investigativa ha raccolto elementi fondamentali che hanno condotto alla denuncia di D. I., 45 anni, di Suni, che dovrà rispondere del delitto di incendio doloso. In questo caso è stata appurata la matrice ed il movente specifico, riconducibile ad interessi di natura agro-pastorale: lo scopo di D.I. era quello di provvedere a rinettare il terreno e rinnovare le terre per il pascolo con l’uso indiscriminato del fuoco. L’indagato, evidentemente privo di freni inibitori, pur in presenza di fattori climatici e vegetazionali altamente critici (temperature elevate, estrema disidratazione della vegetazione e forte vento di maestrale), e benché fosse palese il grave rischio ed il pericolo per la pubblica incolumità e per le strutture e infrastrutture antropizzate, si è determinato a ricorrere al fuoco per conseguire il proprio scopo. 

Per il reato d’incendio doloso (art. 423 del c.p. ) e di incendio colposo (art.449 del c.p.) gli indagati rischiano il primo una pena variabile dai tre a sette anni di reclusione, il secondo da uno a cinque anni.


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