Sardegna, no all’emergenza diabete: “Ecco come evitare la malattia nei bambini”

Il caso del ragazzino di 13 anni, morto con la glicemia a 1200, riaccende anche in Sardegna il faro della lotta al diabete: “I bambini e i giovani devono sottoporsi a controlli periodici, nell’Isola ci sono tanti centri altamente specializzati”. Guardate la VIDEO INTERVISTA con tutti i consigli del dottor Efisio Cossu ai genitori sardi


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Negli ultimi giorni del 2017 la notizia choc della morte di un 13enne, in Italia, che aveva il valore della glicemia a 1200. Un numero impressionante, e un caso che ha scatenato molte polemiche e prese di posizione. L’eco della vicenda è arrivato anche in Sardegna, che si contende con la Finlandia il triste primato mondiale di numero di diabetici. “Nell’Isola un caso simile è molto difficile che capiti, già da decenni c’è una politica sanitaria ben rodata e una pediatria altamente specializzata, con centri di riferimento ovunque che contribuiscono ad evitare possibili drammi”, spiega Efisio Cossu, diabetologo e dirigente medico e docente nella scuola di specializzazione di endocrinologia e malattie metaboliche dell’Aou di Cagliari.
Quali consigli per abbattere il diabete fin da piccoli? “I pediatri sono i primi informatori, è una patologia che ha sintomi particolari. Lo screening prenatale e gli esami fatti con una certa regolarità permettono di intervenire in maniera radicale e tempestiva. Ci sono casi in cui i giovani non fanno controlli mirati e quindi non si accorgono del rischio di arrivo del diabete”, argomenta Cossu, precisando che “in Sardegna siamo comunque lontani dal vivere possibili drammi come quello avvenuto a Salerno”.


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