Sardegna, la lunga crisi della sanità privata tramortita dalla nuova riforma

I sindacati: tante case di cura sarde e tanti lavoratori a rischio


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La Sanità privata vive una situazione di concreta paralisi e altrettanta incertezza dovuta a ritardi e, a un’inadeguata programmazione. Lavoratori del settore rivendicano il riconoscimento dei diritti contrattuali e adeguate condizioni di lavoro. Un settore che incide sulla spesa sanitaria per il 3% erogando prestazioni per il 15%, occupando 1500 dipendenti che, compreso l’indotto, occupano un totale di 4000 lavoratori. Un settore quello privato, che vede nove Case di cura accreditate in Sardegna e che, al pari di quello pubblico, rischia di risentire della caotica e sconclusionata riforma della rete ospedaliera, che crea incertezza per il futuro dei lavoratori e delle imprese, che da decenni garantisce prestazioni di qualità che rispondono alle reali esigenze dei cittadini a completamento dell’offerta sanitaria nel territorio sardo, nonostante un taglio del budget complessivo.

Le scriventi OO.SS. con la presente, denunciano come questa riforma ha già inciso negativamente anche sui livelli occupazionali del settore privato, causando la perdita di decine di posti di lavoro a seguito della chiusura dei punti nascita nelle due case di cura cagliaritane, Villa Elena e Sant’Anna, nonostante le rassicurazioni dell’Assessore che pubblicamente aveva garantito che non si sarebbe perso neppure un posto di lavoro. Ad oggi a distanza di un anno le operatrici si ritrovano disoccupate, a nulla sono valse le richieste di incontro recapitate dalle Organizzazioni Sindacali all’Assessore Arru, a nulla sono valse le richieste di trovare soluzioni per il reinserimento di queste lavoratrici, individuando anche percorsi di riqualificazione. Il tanto sbandierato efficientamento della sanità, non si può concretizzare in tagli lineari e con una politica economicistica della sanità, dimenticando per strada i lavoratori. In questo quadro di incertezza, il Mater Olbia, rischia di penalizzare ulteriormente gli erogatori privati e di conseguenza i lavoratori. Una struttura che doveva nascere per fornire servizi di alta qualità e per la quale ad oggi non risulta presso gli uffici dell’Assessorato attivata alcuna procedura di accreditamento.

FP CGIL CISL FP UIL FPL Orrù Floris Sarritzu


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