Sardegna, Inps a singhiozzo: “Vogliono chiudere 11 uffici su 19, da Assemini a Senorbì”

L’allarme arriva dalla Cisl e dal suo segretario Davide Paderi


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Sardegna, Inps a singhiozzo: “Vogliono chiudere 11 uffici su 19, da Assemini a Senorbì”. L’allarme arriva dalla Cisl e dal suo segretario Davide Paderi: “Da tempo il vertice Nazionale INPS cerca di ridimensionare la presenza nell’Isola, applicando schemi e teorie chiaramente non calibrate su una realtà come quella sarda. Anche il blocco del turnover ha colpito INPS in sardegna, infatti nell’Isola gli operatori sono scesi a meno di 800. Nonostante tutto INPS torna all’attacco, dopo alcune frenate momentanee, sempre con il discorso della chiusura di 11 uffici territoriali; una scelta negativa e nefasta che porta con se solo elementi negativi per l’utenza di interi territori. La Politica sarda deve far sentire la voce, assieme ai nostri parlamentari, per scongiurare una decisione che potrebbe giungere a breve, in applicazione della Circolare 96/2018. I nuovi parametri, cioè una popolazione residente servita superiore ai 60000 abitanti e i lavoratori assegnati devono essere superiori alle 10 unità lavorative sono assurdi e di fatto inapplicabili per la Sardegna. In base a questi nuovi parametri potrebbero essere 11 su 19 gli uffici INPS dell’isola a rischio; le agenzie di Carbonia, Assemini, Senorbi’, Alghero, Tempio, Ozieri, Macomer, Siniscola, Lanusei, Sorgono e Ghilarza. La Presidenza del Consiglio Regionale ha convocato le parti sociali per il prossimo 10 ottobre, dopo le proteste sindacali e dei Comitati Provinciali e Regionale INPS. In questa lotta contro il tempo é fondamentale incidere sul Ministero e sui vertici INPS. La Funzione Pubblica Sardegna che parteciperà all’iniziativa rilancia il forte appello alla politica, per scongiurare quest’ennesimo taglio ai servizi pubblici sardi”.


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