Sardegna, danni dei delfini alle reti dei pescatori: ecco come ottenere gli indennizzi

Con un decreto firmato oggi, infatti, l’assessore dell’Agricoltura con delega alla Pesca Pier Luigi Caria ha stabilito le modalità con le quali armatori e pescatori potranno ottenere i risarcimenti disponibili


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Danni ai pescatori causati dai cetacei, ecco le disposizioni per il riconoscimento degli indennizzi. Con un decreto firmato oggi, infatti, l’assessore dell’Agricoltura con delega alla Pesca Pier Luigi Caria ha stabilito le modalità con le quali armatori e pescatori potranno ottenere i risarcimenti disponibili grazie alla misura 1.40 del Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. “Stiamo velocizzando le procedure per rendere spendibili e subito disponibili i fondi del FEAMP e quelli aggiuntivi regionali per ristorare soprattutto gli operatori della piccola pesca colpiti” commenta Caria. “In tal modo, insieme agli altri interventi varati in questi mesi e mediante l’utilizzo oculato dei fondi europei, miriamo a far diventare più competitivo e moderno il settore della pesca in Sardegna”.

Le disposizioni emanate oggi riconoscono i danni subiti a partire dal 1 gennaio 2018 nell’attività dai pescherecci di lunghezza non superiore ai 12 metri fuori tutto, abilitati all’esercizio della pesca costiera locale (entro le 12 miglia) mediante reti da posta calate e ancorate o reti da tremaglio. Secondo le norme comunitarie, il sostegno economico può essere concesso soltanto dopo il riconoscimento formale da parte delle autorità competenti della presenza di mammiferi protetti nelle aree di pesca. Pertanto il decreto impone che il pescatore o l’armatore inoltrino apposita segnalazione tramite Pec all’agenzia regionale Argea e documentino, insieme a orario e luogo degli episodi e estremi identificativi dell’imbarcazione, la presenza dei delfini, gli eventuali danni alle reti o al pescato mediate fotografie. Sarà Argea, anche tramite la collaborazione dell’agenzia regionale Agris, a verificare le segnalazioni pervenute. Le richieste di indennizzo andranno trasmesse via Pec ad Argea, che poi provvederà a quantificare il risarcimento spettante secondo gli indirizzi del Programma operativo FEAMP e le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico.