Cagliari, petardo esplode a San Michele: collasso per una cardiopatica

L’episodio domenica in via Montesanto. Ma la esplosioni di botti da qualche giorno tra Tuvumannu e San Michele proseguono senza sosta e mettono a rischio “malati, anziani, bambini piccoli” e “animali sempre terrorizzati e che anche in casa tremano come foglie”


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Lo scoppio di un petardo poteva finire in tragedia. È successo domenica in via Montesanto nel rione di San Michele. Lo spavento dopo l’esplosione di “una vera e propria bomba” ha causato un malore a un’anziana cardiopatica. La donna dopo si è ripresa e i parenti hanno inseguito in strada, ma invano, un gruppo di ragazzini, individuati come autori del gesto. Ma ora nel rione scende la paura.

“A Cagliari i botti sono vietati, mediante  l’articolo 40, lettera N, del regolamento di Polizia Urbana. E pertanto sono appunto già di per sé illegali ed un’eventuale ordinanza non aggiungerebbe nulla di nuovo”, scrive Alessandro Sorgia, consigliere comunale del gruppo misto che ha presentato oggi al primo cittadino un’interrogazione urgente. Il consigliere cita l’episodio accaduto domenica sera poco dopo le 20 in via Montesanto, dove lo scoppio di un petardo anzi di “una vera e propria bomba, ha letteralmente colpito al cuore, e avrebbe creato qualcosa di irreparabile a scapito di una signora cardiopatica”.

“Fortunatamente la signora, dopo primi momenti di paura, si è fortunatamente ripresa, ma gli abitanti della zona limitrofa al quartiere di Tuvumannu ed in particolare tra via Doberdò e piazza San Michele sono fortemente preoccupati in quanto il fenomeno si ripete con una certa continuità ogni notte a qualsiasi ora”. Nel mirino gruppi di ragazzini della zona. Alcuni dopo l’esplosione sarebbero stati visti fuggire. “I cittadini della zona chiedono maggiori controlli ed una maggiore tranquillità che ritengono di avere perduto”, conclude Sorgia. Le esplosioni di botti che da qualche giorno tra Tuvumannu e San Michele proseguono senza sosta mettono a rischio “malati, anziani,  bambini piccoli” e “animali che stanno per strada ma anche in casa che sono sempre terrorizzati e tremano come foglie”.

Sorgia chiede a Zedda un giro di vite da parte della municipale affinché il divieto sui botti sia rispettato, e un severo controllo su negozi o bancarelle dove queste “vere  e proprie bombe” vengono comprate.