S.Avendrace, troppi tumori nel palazzo: Arpas indaga su cabina elettrica

Dopo alcuni decessi la Città Metropolitana di Cagliari ha chiesto all’Arpas di effettuare i rilevamenti tecnico-scientifici riguardo le emissioni elettromagnetiche prodotte dalla cabina di trasformazione dell’energia elettrica di via Flumendosa


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Troppi tumori in un palazzo di via Flumendosa. E ora la Città metropolitana chiede all’Arpas di indagare.  Sono i primi risultati della richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione di opportuni provvedimenti inoltrata dall’ associazione ecologista Amici della Terra di Cagliari riguardo il corretto funzionamento della cabina di trasformazione dell’energia elettrica Enel di via Flumendosa a Cagliari, collocata all’interno di un condominio privato a brevissima distanza dagli appartamenti e a un’attività commerciale.

La Città Metropolitana di Cagliari (Settore Tutela ambiente) ha chiesto all’Arpas di effettuare i rilevamenti tecnico-scientifici riguardo le emissioni elettromagnetiche prodotte dalla cabina di trasformazione dell’energia elettrica al fine di verificarne il rispetto dei limiti di legge. “Si tratta del passo fondamentale per comprendere se vi siano pericoli per la salute”, spiegano associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra, che  a dicembre hanno inoltrato una richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione di opportuni provvedimenti

Negli anni passati tra gli abitanti del condominio si sarebbero verificati diversi decessi per tumore, mentre attualmente ad almeno due condomini sono state diagnosticate delle forme tumorali, “che destano forti preoccupazioni e molti dubbi sul corretto funzionamento dell’impianto in questione.

Come noto, la normativa in materia per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettromagnetici fissa i limiti di esposizione e i valori di attenzione, per la prevenzione degli effetti a breve termine e dei possibili effetti a lungo termine nella popolazione dovuti alla esposizione ai campi elettromagnetici generati da sorgenti fisse con frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz e fissa, inoltre, gli obiettivi di qualità, ai fini della progressiva minimizzazione della esposizione ai campi medesimi e l’individuazione delle tecniche di misurazione dei livelli di esposizione”.

.Gli ecologisti auspicano un solerte intervento dal parte delle Amministrazioni pubbliche competenti (sono stati coinvolti anche la ATS Sardegna – Cagliari e il Comune di Cagliari) al fine di verificare il corretto funzionamento dell’impianto in oggetto ovvero la presenza di eventuali anomalie tali da costituire pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente, ed eventualmente valutare il trasferimento in altro sito idoneo della cabina di trasformazione in argomento.

 


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