Giornata mondiale dello yoga: è boom di appassionati

Il 21 giugno, solstizio d’estate è la giornata internazionale dello yoga, antichissima disciplina che unisce corpo e mente attraverso il controllo del respiro. Ecco tutti i benefici per chi lo pratica 


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Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, è la Giornata Internazionale dello Yoga. Proclamata nel 2014 da una risoluzione ONU ha lo scopo di promuovere e diffondere quest’antica disciplina che unisce corpo e mente attraverso il controllo del respiro.

Il tema della celebrazione 2017 è “Lo yoga per la salute”: lo yoga può contribuire con approccio olistico al raggiungimento dell’equilibrio corpo e mente. In un’ottica internazionale, dunque, questa disciplina può attivamente concorrere ad uno sviluppo sostenibile dell’essere umano in armonia con la natura. Gli italiani sembrano aver raccolto con fervore questa proposta: sono circa due milioni i connazionali che praticano yoga in una delle 830 scuole autorizzate distribuite sul territorio. Sono una decina le scuole dedicate allo yoga presenti in Sardegna equamente distribuite nelle città principali. Non sono considerati in questi conteggi tutti i corsi organizzati nella maggioranza delle palestre, nei centri studi psicologici, nelle sale comunali, nei centri ricreativi e tutti coloro che praticano questa disciplina autonomamente a casa. L’interesse e la passione sono tali da aver spinto L’accademia della Crusca ad interrogarsi su quale fossero i nomi e gli aggettivi più adatti per i praticanti dello yoga. La deliberazione del CONI n°1566 del 20 dicembre 2016 ha creato molto scompiglio tra gli addetti ai lavori: non sarà infatti più possibile inserire lo yoga nella categoria “Attivita’ sportiva ginnastica finalizzata alla salute ed al fitness”. L’Osservatorio di StarOfService ha elaborato un sondaggio sui 5.000 istruttori di yoga iscritti alla piattaforma e su 3.000 potenziali yogi che hanno compilato una richiesta per individuare un corso di yoga nella loro zona. Il risultato è rappresentativo: quasi la totalità degli istruttori ritiene paradossale tale delibera dichiarandosi preoccupata soprattutto per le ricadute sulle normative mediche legate al non essere più negli elenchi CONI. La questione è semplice: non sarebbe più necessaria la presentazione del certificato medico di buona salute per praticare yoga e, di conseguenza, le ASD non sarebbero più obbligate ad avere un defibrillatore. La situazione diventa più chiara se pensiamo che, ad esempio, anche il calcio ad 8 è stato depennato dall’elenco. Praticare yoga dunque non è per tutti? Questa domanda è più complessa di quanto sembri.

Nel gennaio 2012 è stato pubblicato negli Stati Uniti un libro scritto da William J. Broad ed intitolato The Science of Yoga: The Risks and the Rewards. In questo libro l’autore elenca i tantissimi benefici della pratica dello yoga che ben tutti conosciamo: ● Riduce ansia, depressione e disturbi emotivi ● Aiuta nel controllo del peso e nello smettere di fumare ● Combatte l’insonnia ● Migliora le prestazioni sessuali ● Può favorire il controllo della pressione vascolare ● Rallenta l’invecchiamento ● Aumenta la concentrazione e la fiducia in sé stessi ● Sconfigge il mal di schiena ● Aumenta la qualità del respiro ● Fa bene in gravidanza e nel post parto

Glenn Black, istruttore di yoga per quasi quarant’anni (ha studiato a Poona, in India, all’istituto fondato da B. K. S. Iyengar, 93 anni, uno dei maestri di yoga più celebri del mondo) apporta in questo stesso libro un contributo fondamentale: molti istruttori di yoga sono inconsapevoli delle problematiche fisiche che si possono generare nei loro allievi durante la pratica e, la grandissima diffusione del fenomeno, non aiuta questa stessa conoscenza. Fin dagli anni Settanta sono stati presentati e pubblicati su riviste di settore articoli dedicati ai rischi potenziali della disciplina, se effettuata senza criterio e coscienza dei propri limiti. Dal piede cadente da yoga, fino agli studi sullo yoga e le arterie vertebrali (1972) fino ad arrivare allo studio della Columbia University pubblicato nel 2009 che identifica gli infortuni da yoga come localizzati principalmente nella zona lombare, seguita da spalla, ginocchio e collo. A conferma di quanto riportato più del 20% degli utenti alla ricerca di un corso di yoga sulla nostra piattaforma dichiara di farlo essenzialmente per moda e solo una risibile parte percentuale dichiara, al contrario, di essersi accuratamente informata prima di intraprendere un percorso antico come quello di questa disciplina. Le giornate internazionali nascono come momenti di riflessione e comprensione reciproca: riconoscere lo yoga come disciplina olistica con vantaggi e rischi è il primo fondamentale passo per una conoscenza più approfondita di quest’arte millenaria.

 


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