In Sardegna assente un registro dei tumori.La denuncia di Roberto Pili

La Sardegna è una delle tre regioni italiane a non avere attivato il Registro Regionale dei Tumori


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Ad oggi La Sardegna è una delle tre regioni italiane rimaste senza un registro tumori, strumento indispensabile per avere una mappatura esauriente dell’incidenza nella popolazione delle malattie tumorali, mediante il quale è possibile quantificare il rischio di tumore dell’intera popolazione residente o di particolari sottogruppi, al fine di ricavare ipotesi per la ricerca sulle possibili cause e sui possibili interventi.
Una scelta politica meschina e miope che appare ancora più inaccettabile se si pensa alla esistenza di intere aree ad elevate pressioni ambientali e quindi a rischio sanitario e che di fatto nasconde all’opinione pubblica il dramma sopportato da consistenti porzioni della popolazione sarda costrette a vivere in ambienti malsani ,gravemente inquinati dove da tempo vengono segnalati incrementi di tumori solidi, leucemie e linfomi non Hodgkin .Così il medico oncologo Roberto Pili attacca il sistema politico regionale ritenuto da lui colpevole di non far decollare il Registro Regionale dei tumori impedendo di fatto l’individuazione della relazione tra prevalenza di tipologie di tumori e le zone geografiche dove più frequentemente insorgono. Tutto questo porterebbe a impedire alla comunità medica uno dei principali sistemi di conoscenza per qualsiasi intervento di prevenzione primaria, secondaria e alle autorità preposte tutti quegli interventi atti a garantire la salute pubblica .Roberto Pili, 58 anni, medico specializzato in Oncologia e candidato alle prossime elezioni regionali nelle file del centrosinistra insiste sull’importanza dell’istituzione del Registro dei tumori nell’intera Sardegna.
<Nella nostra isola , dati al 2012, ci dicono che 15.180 persone hanno avuto una diagnosi di cancro alla mammella, 7353 hanno avuto una diagnosi di cancro al colon-retto e 2142 persone hanno avuto invece una diagnosi di cancro al polmone,mentre per le emolinfopatie e leucemie vengono segnalati in determinati territori incremeti notevoli rispetto alle medie nazionali>, sottolinea ancora Roberto Pili, <ma mentre Sassari e Nuoro si sono dotati comunque di un registro dei tumori a carattere provinciale , stupisce invece come per l’intero Sud della Sardegna che ospita uno dei più importanti poli oncologici italiani si continuino a manifestare colpevoli ritardi contro tutte le legittime aspettative delle popolazioni e del mondo della medicina>. Avere i dati su quanto ci si ammala di tumori e soprattutto dove, può aiutare il mondo medico e scientifico ed è un preciso dovere delle istituzioni . <Mentre invece>, denuncia ancora Roberto Pili, <il territorio sardo è coperto dai registri dei tumori solo per il 43 lasciando fuori territori particolarmente esposti, e lasciando colpevolmente nella più totale incertezza intere popolazioni riguardo alla reale presenza di queste terribili malattie e alle possibili cause .Non ci sfugge però che proprio tale mancanza può agevolare il rischio che in una Regione già fortemente provata dal punto di vista ambientale, invece che piani di risanamento si possano aggiungere ulteriori inquinamenti e quindi ulteriori possibili ricadute per la Salute dei cittadini>.


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