Bimbe di Iglesias, vittime e orfane due volte: adesso chi le aiuterà?

Dietro il dramma del femminicidio di Iglesias, la storia delle tre bambine chiuse in una stanza mentre il babbo uccideva la loro mamma con dieci coltellate. Che fine faranno ora dopo questa tragedia? Orfane due volte.


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Tre bambine di Iglesias hanno perso la loro madre. Uccisa dal loro “papà” con uno, due, tre, almeno dieci coltellate, di cui una fatale alla gola. Federica Madau 32 anni, originaria di San Gavino Monreale, è stata ammazzata così, ieri sera, nell’androne di casa dell’abitazione dell’uxoricida, in via San Salvatore. Da pochi mesi si era trasferita a casa dei genitori, aveva deciso di mettere fine a quella relazione che ormai era diventata un incubo. Era andata a prendere le figlie. Non poteva sapere che invece le sue bambine non le avrebbe viste. E che viceversa loro non avrebbero potuto mai più riabbracciare la loro madre.

Al trauma della separazione dei genitori e ai continui litigi, si aggiunge la tragedia. Vittime più volte. Testimoni innocenti del male assoluto: la mamma uccisa da quell’uomo che avrebbe dovuto amarla. Gianni Murru, 46 anni, ex tabaccaio,  invece non riusciva ad accettare la fine della loro relazione. L’ennesimo litigio, la sua ossessione, ma non chiamiamola raptus di gelosia. O di follia. No. L’ha aspettata con un grosso coltello e ha deciso che doveva morire. Neanche la presenza delle  figlie, che ha avuto “l’accortezza” di chiudere a chiave in una stanza “per non farle assistere” lo ha distolto da un crimine così efferato.

Chissà, se queste povere vittime avranno sentito le urla strazianti della giovane madre che chiedeva aiuto. Che fine faranno ora dopo questa tragedia?  Orfane due volte, la mamma non c’è più e il padre è in carcere, ha confessato di essere stato lui a ferire a morte Federica. 

Che fine faranno tre bambine, ennesime orfane di femminicidio, che si uniscono all’esercito dei bambini le cui madri sono state uccise dai mariti, dagli ex, dai compagni. “Vittime collaterali”, così li chiama la Giustizia, si  ritrovano soli, affidati a parenti, dati in adozione, migranti tra istituti, comunità, case famiglia. Una vita spezzata a trentadueanni, tre bambine che non potranno più abbracciare la loro mamma. 

Proprio recentemente è stata approvata una legge alla Camera dei Deputati per tutelare gli orfani del femminicidio, che ci si augura passi al più presto anche al Senato. Uno tra i paradossi è che fino ad oggi chi ha commesso l’omicidio del coniuge può accedere alla pensione di reversibilità della persona che ha ucciso, che con questa legge invece andrebbe di diritto ai figli e non all’assassino.


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