Cagliari, sparisce un negozio su 5: boom solo di farmacie e telefonia

Scompaiono i benzinai (-27 per cento), un bar e un ristorante su dieci chiude, moria di negozi che chiudono nel centro storico. Il commercio sta cambiando: chi si adegua vince, chi si attacca al passato resta al palo


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di Jacopo Norfo

Crolla il commercio a Cagliari: è davvero solo colpa della crisi, è davvero solo a causa del boom delle vendite online e della concorrenza dei grandi centri commerciali? Oppure stanno calando offerta e cortesia, oppure servirebbero i saldi liberalizzati, oppure ancora come ammettono le stesse associazioni di categoria (impotenti e immobili di fronte al disastro) i commercianti cagliaritani non si aggiornano alle nuove tendenze del mercato?

I dati diffusi oggi da Confcommercio sono spietati ed eloquenti. Arranca il commercio in sede fissa a Cagliari e Sassari: va peggio nei centri storici -22,4% a Cagliari e -22,3% a Sassari ma non sorridono neppure le altre zone -8,7% a Cagliari e -15,8% a Sassari. In pratica nel centro di Cagliari più di un negozio su cinque è letteralmente scomparso, travolto dalle tasse. Quello che una volta era il regno dello shopping si sta desertificando: in calo persino bar e ristoranti, con un preoccupante -9.8 per cento nel centro storico e un meno 4 per cento in generale.

Spariscono i benzinai, il loro crollo è addirittura del 27,5 per cento: ci sono davvero meno auto in giro? Mentre l’unico boom in positivo è la crescita delle farmacie a Cagliari, addirittura il 17 per cento in più: siamo bombardati di notizie che riguardano la salute? E volano, naturalmente, anche i negozi di telefonia. Allora come vedete il commercio sta cambiando: chi si adegua vince, chi si attacca al passato resta al palo. E tantissimi utenti acquistano sul web, come dimostrano le parole eloquenti del manager di Amazon che annuncia nuove assunzioni anche per Cagliari: “Impressionante in Italia la crescita di vendite online”. Impressionante, una parola che deve fare riflettere.

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