Cagliari, quei negozi dove nessuno sorride con facce “da Equitalia”

Il barista scrittore Sandro Mascia spiega come molti negozi in centro a Cagliari siano rimasti paralizzati nel passato: “Cercano di fregarti dandoti scarpe che non ti stanno e dicendo che vanno benissimo, non parlano le lingue, non aprono per le feste. O vi adeguate ai tempi o sarete costretti a chiudere”


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di Sandro Mascia

Ma ne vogliamo parlare dei negozi dove nessuno sorride, con questa faccia da “Equitalia”, sembra che gli devi dei soldi, non parlano le lingue, cercano di fotterti dando misure di scarpe e abbigliamento che non ti stanno, dicendo che vanno bene, perché non hanno un campionario assortito. Lavorano 4 ore la mattina e quattro la sera, non aprono per le feste e si lamentano col sindaco quando gli fa la strada nuova e i sottoservizi. Guardate che non siamo negli anni ’80 dove avevate un ricarico del 500 per cento, o vi adeguate ai tempi o chiudete…dovrebbero essere obbligatorio seguire dei corsi di lingue e le aperture festive.

E poi cari negozianti, non pensiate che basti tenere aperto affinchè entrino i turisti nel vostro negozio. Bisogna farli sentire a casa, se sono anziani farli entrare in bagno anche se non comprano (torneranno sicuro), dotare i bagni di un apposito fasciatoio (ci sono molte famiglie con bambini), parlare almeno due lingue per comunicare. Comprate le mappe per un’informazione, se l’hotel o il B& B al momento è chiuso tenere loro momentaneamente le valige. Siate gentili e cortesi, vedrete che i turisti apprezzeranno.


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