Arriva il cinese, chiuse 130 e Sulcitana: automobilisti in castigo

Migliaia di pendolari protestano dopo l’annuncio della chiusura di Sulcitana e 130 in due giorni diversi negli orari dell’apertura e di chiusura di scuole e uffici: “Ci spiegate come faremo a spostarci? Ma era davvero necessario tenerci prigionieri? Non si poteva organizzare un trasferimento in elicottero del premier cinese?”. Tensione anche per l’arrivo di Renzi. La politica che sbarra la strada alla gente, questa volta nel vero senso della parola


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di Jacopo Norfo

Domani, in occasione della visita in Sardegna del Presidente della Cina, dalle 14.20 alle 14.50 e giovedì dalle dalle 8.15 alle 9, la Statale 130 sarà chiusa al traffico. Invece la Sulcitana sarà off limits al traffico dalle 14.10 alle 15,10 di domani e dalle 7,45 alle 9 di giovedì. Contemporaneamente- per coincidenza- Eliseo Secci, tesoriere del Pd sardo, acquista una pagina intera su un giornale cagliaritano per annunciare trionfalmente il comizio alla Fiera delle 18 di Matteo Renzi: basta un Sì, dice lo slogan che ormai tutti conoscono. Chissà cosa ne penseranno gli abitanti di Cagliari, Pula, sarroch,m Villa San Pietro, Assemini, Elmas e Decimomannu.

La domanda, semplice semplice è: era davvero necessario tenere prigionieri migliaia di automobilisti cagliaritani due volte in due giorni, all’andata e al ritorno dai loro posti di lavoro? Cosa succederà negli uffici e nelle scuole? Seconda domanda: ma non si poteva organizzare un trasporto in elicottero per il premier cinese? Domanda che stanno facendo migliaia di nostri lettori sui social network, nel giorno in cui la politica di fatto sbarra la strada alla gente, questa volta nel vero senso della parola. D’accordo: si tratta di incontri importanti, magari i cinesi compreranno qualche albergo a Pula, magari faranno un pensierino sull’acquisto del Cagliari, chissà che non aumentino anche l’ingaggio a Rastelli. Battute a parte, questa visita arriva al centro della campagna referendaria e la tensione sociale è alta, tanto che vengono annunciate manifestazioni per il NO. Ma perchè chiudere le due strade principali dell’area vasta, davvero non poteva esserci un piano alternativo?

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