Quartello, il picnic con i bambini che unisce un intero quartiere

La bella iniziativa di Quartello raccontata da Lesya Pavlova: oggi tantissimi cittadini sono andati insieme a fare un picnic nel prato verde insieme ai bambini, esempio di come si possa socializzare e godere delle bellezze delle nostre città 


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di Lesya Pavlova

Vivere il quartiere, vivere la città.  Bello camminare nel prato verde, ma ancora più bello fare un picnic nel prato verde. 🙂

Oggi, come Comitato di Quartello, abbiamo unito i residenti del nostro quartiere per condividere una bella giornata all’aria aperta, dedicandola alla convivialità. Socializzazione è fondamentale non solo per instaurare un legame, ma anche per agevolare lo scambio di idee e portare avanti progetti di interesse comune, offrendo a tutti la possibilità di trarre benefici dalla maggiore interazione sociale.

Devo dire che è bellissimo trascorre una domenica mattina nel giardino gustando buon cibo in compagnia di cari vicini, persone con cui si condividono tante cose, incluso vivere negli stessi spazi. La condivisione di problemi e idee, la partecipazione ed il confronto costruttivo danno vita alla soluzione, alla crescita, al miglioramento, oltre che creano i rapporti e le amicizie.

Un’osservazione particolare che non posso non evidenziare: per la prima volta ho visto tanti bambini nel nostro quartiere uniti tutti insieme che giocavano, correvano, si divertivano e socializzavano. Non avendo a Quartello le aree giochi praticabili per i bambini di età fra i 3 e i 6 anni, ma neanche quelli per i bambini di età superiore, i genitori sono costretti di portare i loro figli negli altri quartieri. Tutto ciò, nonostante il regolamento comunale prevede l’area giochi obbligatoria nel raggio di ogni 300 m dai palazzi residenziali. Questo evento è stato una bella occasione anche per i più piccoli che hanno potuto divertirsi tutti insieme vicino a casa. Abbiamo fatto anche il gioco della pentolaccia, che ha suscitato grandi emozioni sia dei bambini che degli adulti.

Riassumendo, vorrei riportare le parole di una delle nostre vicine che ha detto: “Questo, si, è il modo più giusto di vivere il quartiere e la città”.


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