Centrodestra troppo vecchio a Cagliari, ora ripartiamo dalle idee

Dopo i 4 gatti al convegno organizzato da Mannino sui rifiuti, il dibattito sulla crisi del centrodestra continua. Pierpaolo Vargiu, deputato dei Riformatori, scrive su Cagliari Online: “I pezzi di vecchio centrodestra sardo non sono più credibili, e il Pd comanda in tutta l’isola. Nei prossimi 50 anni l’isola rischia di perdere un terzo degli abitanti: smettiamola di dire no a tutto”


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di Pierpaolo Vargiu, deputato dei Riformatori


OBIETTIVO? Non “rifare il vecchio centrodestra”, ma cambiare Cagliari e la Sardegna! In Sardegna comanda il partito unico: il Pd. Dalla Regione ai comuni capoluogo, alle partecipate, alla sanità, il potere si esercita soltanto sotto l’ombrello di protezione del PD o -meglio ancora- di una delle sue correnti interne. Emblematico lo scontro per la presidenza dell’ANCI: i due contendenti appartengono entrambi al PD.

Bravo dunque il PD sardo ad asfaltare tutti? Proprio “bravo” e’ difficile sostenerlo: in giro per la Sardegna c’è un disastro di tali proporzioni che è difficile fare qualsiasi complimento a chi comanda dappertutto e guida l’Isola. Piuttosto, senza troppe scuse, dobbiamo prendere atto dell’attuale assenza di alternativa. Non è un’alternativa il M5s, che forse indica correttamente i mali, ma non propone soluzioni credibili.

E neppure sono credibili i vari “pezzi di vecchio centrodestra sardo”, che spesso si guardano in cagnesco, come se ci fosse ancora da spartire un elettorato che invece sempre più spesso resta a casa, privo di speranza. Cagliari e’ stata soltanto la ennesima cartina di tornasole: non abbiamo saputo comunicare la nostra ricetta per salvare una città moribonda che -inesorabilmente- ha confermato alla guida i guardiani del cimitero.

Che fare? I Riformatori cercano compagnia per ripartire dalle idee nuove e dai progetti veri. Abbiamo un’Isola che campa di assistenza statale (5 miliardi di euro/anno): l’ISTAT dice che perderemo un terzo dei nostri abitanti nei prossimi 50 anni. Vogliamo far finta di niente? Pensiamo che non ci riguardi? Oppure cominciamo a capire che dobbiamo fare cose diverse dal passato, che dobbiamo smetterla di dire NO a tutto, che dobbiamo iniziare a fare i comitati a sostegno dei progetti di innovazione, che dobbiamo rivoluzionare la testa nostra, prima di quella degli altri? La Sardegna non ha bisogno di rattoppi, ha bisogno di gente coraggiosa, che la rivolti come un calzino. E mica ce la rivolteranno i continentali! Siamo noi sardi che dobbiamo rivoltarla come un calzino! Giovani e meno giovani. Io non credo ai luoghi comuni dell’anagrafe: credo invece all’onesta culturale e alle capacità vere delle persone. E tengo conto che -in questo dibattito- alcune tra le cose più lucide le ha dette Gianfranco Anedda, novantenne di carta d’identità, ma non di spirito.


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