I partiti litigano su Asl e manager, ma dimenticano chi soffre davvero

La storia della mamma della Trexenta e del bimbo autistico senza terapia fa discutere. I partiti sardi litigano sulla nomina di nuovi manager strapagati, ma chi soffre davvero viene dimenticato


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di Jacopo Norfo

La storia di Francesca, la mamma della Trexenta che ha scelto il nostro giornale per denunciare lo stop al trattamento del suo bimbo autistico, fa davvero riflettere. Viviamo in un’isola dove i partiti politici litigano sulla nuova Asl unica e sul nuovo super manager che sarà come sempre strapagato da noi. E poi succedono cose come questa, che un bambino con grossi problemi cognitivi e di relazione con gli altri si ritrova di colpo senza terapia, per un pasticcio sia economico che burocratico. La mamma usa parole forti: afferma di vergognarsi di essere italiana, se questo è lo Stato. Chiede a Pigliaru un gesto di coerenza, chiede al governatore perchè a rimetterci debbano essere sempre i più deboli, gli indifesi.

Non è soltanto una drammatica storia che strappa la lacrimuccia anche ai più cinici. Questa è la storia della vera distanza che c’è tra i palazzi del potere e i territori più profondi della nostra Sardegna. Una spia del malessere che si respira nel mondo della sanità, che dovrebbe essere il settore più tutelato dalla scure dei tagli. Di fronte a storie come questa forse a vergognarsi dovrebbero essere i politici perfettini, anche quelli più giovani, che fanno le battaglie per le nomine e i rimpasti in giunta. Mentre c’è chi soffre davvero. 

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