Quartello, ennesimo incendio nei lotti abbandonati: il Comune che fa?

La denuncia del comitato Quartello: “In quel lotto l’erbaccia è altezza d’uomo. Nonostante le ripetute comunicazioni, gli esposti quei lotti non vengono ripuliti e il rischio incendio è altissimo, l’ultimo solo ieri. Cosa deve fare un cittadino per essere tutelato?”


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Un nuovo rogo è divampato ieri in via Ungheria, in un lotto privato nei pressi dei palazzi residenziali di Quartello. Non è la prima volta che accade, lo stesso era stato dato alle fiamme anche lo scorso anno. Sterpaglie, erbacce, cumuli di materiali edili e rifiuti abbandonati la fanno da padrone e il rischio incendi è dietro l’angolo.

Sul piede di guerra il comitato di quartiere Quartello che affonda: “In quel lotto dove l’erbaccia è altezza d’uomo, nonostante le ripetute comunicazioni del comitato alla polizia municipale, al nucleo ambientale non è stato pulito. A chi ancora bisogna segnalare la necessità di pulizia ? Un cittadino è minimanete tutelato e protetto in questa città? I meccanismi di controllo e esecuzione di prescrizioni funzionano? “

Per il comitato vice presieduto da Lesya Pavlova “la pulizia antincendi viene svolta solo in alcuni di essi, altri rimangono per anni pieni di erbaccia secca alta e varie rifiuti e ogni tanto si bruciano. Visto che queste aree incolte sono collocate tra i palazzi residenziali, i roghi che si verificano espongono al rischio anche i residenti che abitano a fianco ed ai loro beni. Qualche settimana fa, un incendio era divampato in via Ungheria e ha danneggiato il muro del palazzo residenziale adiacente, non parliamo già del rischio che le fiamme possono fare alimentata dal vento. L’anno scorso a novembre il comitato di Quartello ha segnalato la situazione, nonostante  ciò la maggior parte di esse non sono state pulite nè prima del1 giugno come obbliga la legge, né anche adesso a metà stagione ad alto rischio incendi. Zero responsabilità, zero controlli e zero tutela per i cittadini, tutto ciò nonostante il problema è stata esplicitamente comunicato al comune ben due volte.”


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